Nice, home automation a colpi di acquisizioni
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Nice, home automation a colpi di acquisizioni

La multinazionale veneta ha acquistato 5 aziende tra Italia, Usa e Polonia nel giro di meno di un anno. Obiettivo: crescere nell'"Internet of things"

Nei primi sette mesi del 2018 ha messo a segno non una, ma ben 5 acquisizioni in giro per il mondo. Una vitalità invidiabile quella della Nicedi Oderzo (Treviso), società con 325 milioni di fatturato consolidato, presente con unità produttive, distributive e centri di ricerca in 20 Paesi e con clienti in un centinaio di nazioni e quotata sul Segmento Star della Borsa Italiana. Una vera multinazionale con appena il 10 per cento dei suoi ricavi che arrivano dall’Italia. Specializzata in sistemi di automazione per la casa, la Nice sta crescendo a tappe forzate per consolidarsi nel proprio settore e per conquistare nuove frontiere. Di recente ha acquisito Abode Systems, azienda americana specializzata nell’offerta di soluzioni intelligenti per la sicurezza dell’abitazione e la domotica integrate; ha comprato la Acm, impresa italiana specializzata in soluzioni per l’automazione di serrande, tapparelle e tende da sole; ha preso la polacca Fibaro, nata nel 2010 e presente nel settore della Smart Home. Ha messo la sua bandierina sulla V2, eccellenza italiana che dal 1985 progetta e offre soluzioni integrate per l'automazione della casa e applicazioni industriali: il marchio V2 è diffuso in oltre 40 Paesi e i suoi sistemi di automazione fanno alzare le tende sono del New York Times Building di New York.
“La nostra strategia” spiega Lauro Buoro, fondatore e presidente della società (foto), affiancato dal Ceo Roberto Griffa, “corre su due binari: da un lato rafforzarci nel nostro settore, dall’altro entrare nel settore dell’Iot, Internet of things, dove tutto si controlla con la rete”. Una sfida complessa: non siamo più ai tempi della domotica, dove la casa era governata da un sistema chiuso. Ora ogni apparecchio può dialogare con gli altri e con la rete. E il ruolo dell’utente finale diventa sempre più importante. Non a caso la Nice ha acquisito nella Silicon Valley un’impresa specializzata in e-commerce “per vendere direttamente nostri prodotti ai consumatori” sottolinea l’imprenditore veneto. “Riserveremo infatti maggiore attenzione al cliente finale a cui vogliamo offrire soluzione semplici da usare”.
La Nice è nata nel 1993 come produttore di sistemi elettronici per comandare le chiusure di cancelli e di garage. Oggi questo business rappresenta ancora circa la metà del giro d’affari della Nice, a cui si sono aggiunti l’automazione di tende, antifurti e home automation. La forza dell'azienda, come per altri campioni del Made in Italy, è la capacità di coniugare design, tecnologia e facilità d'uso. E di guardare sempre avanti. “Il futuro? È il connected living” annuncia Buoro. “Abbiamo fissato l’obiettivo di avere entro il 2023 tutti i nostri sistemi che parlano lo stesso linguaggio”.

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