Vado Ligure: sequestrata la centrale a carbone
La centrale elettrica Tirreno Power di Vado Ligure (Savona), che è stata sequestrata, 11 marzo 2014. ANSA/LUCA ZENNARO MAU LUCA ZENNARO NNNN
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Vado Ligure: sequestrata la centrale a carbone

Il gip di Savona ha accolto la richiesta della procura: "C'è un nesso tra le emissioni delle centrale e i morti". Il caso fu sollevato da Panorama

Nesso di causalità tra le emissioni, le morti e le patologie. E la prova del disastro ambientale doloso con conseguenza sulla salute dei cittadini starebbe nella rarefazione dei licheni e nell'aumento delle malattie”.

Con questa motivazione la procura di Savona, che da tempo indaga sulle emissioni della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure, ha chiesto il sequestro dell' impianto al gip Fiorenza Giorgi che ha accolto la richiesta.

La richiesta è stata decisa in seguito alle verifiche che sono state effettuate dai consulenti del Ministero dell'Ambiente e della Procura. Dagli accertamenti svolti sarebbe emerso, in particolare, il mancato rispetto di alcuni limiti imposti dall'Autorizzazione integrata ambientale.

Sull'attività di Tirreno Power sono aperti due filoni d'inchiesta, una per disastro ambientale e una per omicidio colposo. Risultano indagati per disastro ambientale Giovanni Gosio ex direttore generale, dimessosi alcune settimane fa, e il direttore dello stabilimento Pasquale D'Elia. Ci sarebbe anche un terzo indagato di cui non si conosce il nome. Secondo la procura di Savona, i fumi della centrale hanno causato 442 morti tra il 2000 e il 2007.

Per il procuratore Francatonio Granero la centrale avrebbe causato anche "tra i 1700 e i 2000 ricoveri di adulti per malattie respiratorie e cardiovascolari e 450 bambini sarebbero stati ricoverati per patologie respiratorie e attacchi d'asma tra il 2005 e il 2012".

Tre settimane fa la procura aveva acquisito un verbale dell'Ispra, l'Istituto superiore per la Protezione e la ricerca ambientale del ministero dell'Ambiente, redatto durante una visita di routine.

L'azienda si e' sempre difesa sostenendo che gli studi dei consulenti di parte hanno delle "criticita'". "Non sono mai state sottoposte a un contraddittorio, non si comprende quale sia stato il metodo di valutazione di esposizione agli inquinanti. Tale mancanza di chiarezza e' accompagnata dall'assenza della doverosa analisi di robustezza, di sensitivita' e quindi di affidabilita' globale del metodo adottato. Anche per questo motivo non si puo' affermare in concreto alcun nesso di causalita'" tra morti, malattie ed emissioni. Secondo l'azienda, nelle perizie dei consulenti della procura mancherebbe anche lo studio della ricaduta a terra delle particelle inquinanti.

Tirreno Power ha però avviato lo spegnimento delle due unita' a carbone della centrale di Vado Ligure a seguito dell'ok al sequestro. La magistratura ha dato alla societa' 24 ore per procedere all'operazione. Le due unita' a carbone hanno ciascuno una potenza di 330 MW; resta operativa l'unita' a gas della centrale di Vado, con una potenza installata di 800 MW circa

La decisione del Gip di porre sotto sequestro due impianti a carbone della centrale energetica Tirreno Power di Vado Ligure non riguarda solo le violazioni dell'Aia, ma anche il mancato adeguamento degli impianti con l'uso delle moderne tecnologie disponibili sul mercato che consentono di abbattere le emissioni nocive per la popolazione. E' quanto trapela da fonti della Procura che aveva chiesto il sequestro concesso oggi dal Gip

“Premesso che "c'e' un'indagine in corso della Magistratura, e ho il massimo rispetto per il loro lavoro, il Ministero ha sempre svolto l'attivita' che si svolge in tutti i casi in cui ci sia un'Aia, quindi anche in questo caso, come in tanti altri; sono state fatte delle osservazioni, ma cosi' come in tutti gli altri 150 casi di Aia che sono in piedi". Cosi' il ministro del'Ambiente,Gian Luca Galletti, ha dichiarato a margine di una conferenza stampa sulla Terra dei fuochi a palazzo Chigi, risponde a una domanda sullo spegnimento della centrale di Vado Ligure di Tirreno Power. "In piu' - ha aggiunto - in 40 di questi casi", compreso Tirreno Power, "sono stati chiesti degli adempimenti all'azienda"

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