Usa 2016: pesa in Tv l'assenza "dell'elefante" Trump
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Usa 2016: pesa in Tv l'assenza "dell'elefante" Trump

Fox gli nega un gettone milionario e lui diserta il (noioso) dibattito con gli altri candidati repubblicani

Un'assenza pesante. Anzi, pachidermica: "l'elefante che non è nella stanza" sono state le parole di Megyn Kelly, conduttrice di Fox News, per indicare Donald Trump dopo la sua decisione di boicottare il settimo dibattito televisivo tra i candidati repubblicani alla presidenza degli Stati Uniti alla vigilia del voto del "caucus" nell'Iowa.

Un "no" da 5 milioni di dollari

Efficacemente pungolati dalla giornalista, gli altri non si sono tirati indietro nell'attaccare il miliardario americano, il cui "no" al confronto - secondo quanto riferito dalla stessa emittente americana - sarebbe dipeso dal fatto che Fox ha rifiutato di pagargli un gettone di presenza di ben 5 milioni di dollari da devolvere in beneficenza. Originale al proposito la formula scelta dal senatore texano Ted Cruz, che ha iniziato con una serie di insulti ai rivali, scherzando poi sul fatto di aver portato così "la dose Donald Trump" nel dibattito, proseguendo poi nella parodia del rivale avvertendo che a fronte di domande scomode avrebbe abbandonato la scena.

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Il senatore Marco Rubio ha invece definito Trump "il più grande show del pianeta", sottolineando il fatto che le elezioni riguardano questioni più importanti, mentre Jeb Bush - generalmente il bersaglio preferito di Trump in campagna elettorale - ha detto che "gli è mancato il suo orsacchiotto" dopo essersi definito il candidato-emblema dei valori conservatori.

L'immigrazione scalda gli animi

Complice l'assenza del nemico interno n°1, l'atmosfera del dibattito è quindi risultata dai toni scherzosi e pacati, scaldandosi solo quando il dibattito ha toccato il tema dell'immigrazione. "Possiamo costruire barriere, triplicare la polizia di frontiera ma ciò che manca è la volontà politica, perché troppi democratici - e purtroppo anche troppi repubblicani - non vogliono risolvere il problema", ha dichiarato al proposito Cruz, negando di aver supportato un'amnistia dopo che gli è stato mostrato un video dal quale sembrava tuttavia emergere il contrario...

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Anche Rubio ha sostenuto di non aver mai cambiato idea sul tema, venendo però accusato di mentire da Bush, in uno dei pochi duelli verbali di una serata che nell'insieme è stata definita "noiosa" dai commentatori politici e anche dalla gente comune via social network. Il tutto mentre su una rete concorrente andava in onda il solito Trump-show: spettacolo già visto, ma sicuramente più capace di tener desta l'attenzione dei telespettatori.

Il prossimo dibattito tra i candidati repubblicani è in calendario il prossimo 6 febbraio a Manchester, in New Hempshire, lo Stato che dopo i "caucus" dell'Iowa ospiterà le prime primarie. La domanda che tutti si pongono è ovviamente una: ci sarà anche Trump?

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Redazione