Terremoto in Centro Italia, migliaia di sfollati temono di finire come L'Aquila
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Terremoto in Centro Italia, migliaia di sfollati temono di finire come L'Aquila

I timori degli sfollati della provincia di Rieti e Ascoli Piceno. Le lungaggini e i soldi che ancora non arrivano nel capoluogo abruzzese sette anni dopo

Il terremoto del 24 agosto che ha colpito Lazio, Marche e Abruzzo conta i suoi primi 1200 sfollati e subito si pensa, viste anche le tante analogie, a L'Aquila. Lì furono pesi 4,4 mld e senza casa rimasero quasi in 70 mila.

Sono trascorsi ormai sette anni dalla scossa che il 6 aprile 2009 sconvolse il capoluogo dell'Abruzzo e gli sfollati del terremoto sono scesi sotto quota 9 mila. Ma il problema non si può dire che sia stato risolto, anzi. Queste sono anche le paure di tanti sfollati della provincia di Rieti e di Ascoli che a caldo, subito dopo le prime scosse e i crolli si erano lasciati andare allo sconforto temendo lungaggini burocratiche e mancate ricostruzioni. Proprio come quelle avvenute a L'aquila. 

E proprio nel capoluogo abruzzese hanno riaperto circa 90 attività commerciali, tra cui 2 bed&breakfast. Quanto ai fondi 4,4 miliardi sono stati stanziati per la ricostruzione e 3 miliardi mancano ancora all'appello per concluderla.

Queste le principali cifre ritenute "confortanti" dalla governance anche se non si può dire altrettanto sulla velocità nel presentare e integrare progetti a fronte di fondi economici, anche liquidi.

Per quanto concerne i dati analitici, all'ultimo censimento di aprile sono 4,4 miliardi di euro i contributi emessi in totale per la ricostruzione privata. Le ditte impegnate, sono 223 complessivamente, ripartite in 141 in centro, 61 al di fuori e 73 nelle frazioni. Alcune ditte sono impegnate su più cantieri.

Dall'agosto 2013 a marzo di quest'anno sono stati eliminati 320 edifici con 820 mila metri cubi di macerie prodotte. Di questi, 96 palazzi sono stati abbattuti in centro (204 mila metri cubi), 14 fuori dalle mura (44 mila), 111 in periferia (511 mila) e 99 nelle frazioni (59 mila).

Le persone che a L'Aquila hanno una casa inagibile e vivono attualmente negli alloggi antisismici del progetto C.a.s.e. e nei moduli abitativi provvisori (Map), sono 8.351, rispetto alla capienza massima di 16 mila raggiunta nei primi mesi dopo il sisma, che corrispondono a 3.261 nuclei familiari, per 2,56 persone in media a famiglia. Considerando tutti i 1.406 nuclei di nuovi inquilini, i contratti attivi complessivamente sono 3.702 nelle new town C.a.s.e. e 965 nei Map, più altri 85 nei Map della frazione di Onna della Croce Rossa.

Tutto positivo? Insomma, anche se buona parte della periferia della città è stata ricostruita, il centro storico è stato riedificato solo al 50 per cento e la Procura de L’Aquila ha dovuto aprire circa duecento fascicoli legati alla ricostruzione viste anche le infiltrazioni mafiose, le tangenti sugli appalti, la turbativa d’asta per le forniture. 


Il terremoto dell'Aquila, nel 2006

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Chiara Degl'Innocenti