Taotao, il bimbo cinese dispettoso che vuole fare concorrenza a Topolino
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Taotao, il bimbo cinese dispettoso che vuole fare concorrenza a Topolino

La Repubblica popolare sfida Stati Uniti e Giappone anche nei fumetti, con un nuovo eroe bravo in tutto

La Cina sta cercando in tutti i modi di imporsi come "Grande Potenza". Politicamente, economicamente, militarmente e anche culturalmente. E dopo aver iniziato a modellare la sua prima pop star internazionale, Ruhan Jia, la ragazza che Pechino vorrebbe veder conquistare i cuori di tutti gli adolescenti del pianeta, il regime si è buttato anche sui piccolissimi, offrendo un'alternativa all'icona dei fumetti di tutti i tempi: Topolino.

Il Mickey Mouse cinese anzitutto non è un topolino, e ha un nome rigorosamente cinese, Taotao. Un nome scelto ad arte perché accattivante (letteralmente Taotao andrebbe tradotto con dispettoso, disubbidiente), perché permette di mantenere il collegamento con la Repubblica popolare evitando di proporre qualcosa di poco orecchiabile o difficile da pronunciare. Il disegno di Taotao è stato curato in ogni dettaglio, proprio come è successo per capelli, abbigliamento, scarpe, trucco ed espressioni di Ruhan Jia.

Taotao è un bambino dagli occhi grandi e vispi, con la pelle molto chiara, che si caccia perennemente nei pasticci, ma riesce comunque a farla franca anche perché sostenuto, oltre che da furbizia e intelligenza, da una schiera di piccoli amici animali. Taotao è bravo in tutto. Non ha rivali, e più che un bambino prodigio sembra un bimbo con tutte le carte in regola per eccellere. In qualsiasi contesto, e a qualunque costo. E in tutto questo cosa c'è di tanto diverso dal modo in cui vengono generalmente cresciuti ed educati i bambini in Cina? L'accanimento (perché solo così può essere definito) per ottenere la migliore istruzione, o per sviluppare abilità sportive, musicali, di calligrafia e di qualsiasi altra cose vi possa venire in mente sempre ai massimi livelli, come se sotto l'eccellenza ci fosse il nulla, non fanno forse parte della quotidianità di tutti i cinesi dai 2 ai 15 anni?

Ecco, Taotao dovrà diventare per loro un maestro di vita, aiutandoli a familiarizzare con il mondo e a capire come è meglio comportarsi in questa o quella circostanza. E dopo aver conquistato la Cina, potrà farsi strada al di là dei sui confini, nel tentativo di rimpiazzare non solo Mickey Mouse e i suoi amici, ma anche tutti quei cartoni giapponesi che da sempre vengono tradotti in Occidente.

La strada del successo per questo piccolo eroe cinese è quindi tutta in salita, perché scalfire l'onnipresenza di americani e giapponesi non sarà certo facile. Pechino ha sostenuto questa iniziativa come meglio ha potuto, e certamente non si tirerà indietro quanto verrà chiamata a contribuire al lancio di Taotao all'estero. Eppure, chissà perché questo ragazzino è stato chiamato proprio Taotao, come un Panda degli anni'80 disegnato e distribuito dal Giappone... E' anche questo marketing o si tratta solo della prima, grossa, scivolata della diplomazia orientale?

 

 

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Claudia Astarita

Amo l'Asia in (quasi) tutte le sue sfaccettature, ecco perché cerco di trascorrerci più tempo possibile. Dopo aver lavorato per anni come ricercatrice a New Delhi e Hong Kong, per qualche anno osserverò l'Oriente dalla quella che è considerata essere la città più vivibile del mondo: Melbourne. Insegno Culture and Business Practice in Asia ad RMIT University,  Asia and the World a The University of Melbourne e mi occupo di India per il Centro Militare di Studi Strategici di Roma. Su Twitter mi trovate a @castaritaHK, via email a astarita@graduate.hku.hk

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