L'Isis combatte con le armi americane
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L'Isis combatte con le armi americane

Sono quelle che Washington aveva dato ai ribelli siriani moderati. Lo dice un rapporto del Conflict Armament Research. Gli amici italiani del califfo - Tutto su Isis

Per mesi a Washington ci sono stati due partiti: il primo voleva che Obama aiutasse l'opposizione siriana a Bashar al Assad foraggiandola di armi; il secondo, al contrario, chiedeva che l'amministrazione non consegnasse neppure un fucile per evitare che poi queste finissero nelle mani sbagliate. La Casa Bianca, come al solito, ha usato una politica di compromesso (almeno ufficialmente) ha centillinato l'invio di armi leggere. Il risultato di questa operazione? Aveva ragione il partito del no. L'Isis ora combatte con fucili con la scritta "Property of US Govt", di proprietà del governo statunitense.

La scoperta (che non può essere certo considerata sorprendente, ma certamente significativa) è stata fatta da un'organizzazione non governativa: la Conflict Armament Research. Che ha stilato un rapporto sulle armi in possesso dell'Isis dopo un lavoro di ricerca in Siria e nel nord dell'Iraq. I miliziani islamici hanno catturato le armi che gli Usa avevano inviato agli oppositori moderati siriani. Ma non solo. Gli arsenali delle caserme dell'esercito iracheno di Mosul sono state saccheggiati quando l'Isis ha conquistato la città. Erano pieni di armi che gli Usa avevano dato all'esercito iracheno.

L'Isis usa sicuramente i fucili americani M16A4. Le altre, sono armi da provenienze diverse. C'è Osas, un'arma anti carro che arriva dagli arsenali della ex Jugoslavia. E'l'arma più potente nelle mani dei miliziani islamici. Numerosi esemplari erano stati consegnati dall'Arabia Saudita ai ribelli siriani. Ci sono poi pistole e fucili di fabbricazione cinese ed ex sovietica.

In marzo, gli Stati Uniti avevano autorizzato la consegna agli oppositori siriani  di una sofistica armi anti carro, il TOW, un missile terra terra in grado di distruggere un carro armato. L'autorizzazione era arrivata dopo una lunga discussione nell'amministrazione Obama. Per quello che si sa finora, nessun esemplare del TOW è finita nelle mani dell'Isis. Ma potrebbe essere solo una questione di tempo.

I miliziani dell'Isis dopo le loro vittorie sul campo hanno saccheggiato gli arsenali dei nemici sconfitti: esercito siriano, oppositori di Assad, esercito iracheno. E molte di queste armi sono americane. Il loro possesso ha garantito agli islamici diverse vittorie. Per Obama, una beffa.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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