Sesso con minorenne in cambio di droga: parroco sospeso
L'Arcivescovo sospende dagli incarichi il prete di Milano che per tre anni avrebbe avuto rapporti con un adolescente tossicodipendente
E' con una comunicazione ufficiale, proprio nel Venerdì Santo, da parte della Curia di Milano che è venuta a galla una vicenda, mai emersa, di prostituzione minorile per la quale un prete di una parrocchia alla periferia nord della citta rischia di finire a processo.
Su decisione dell'Arcivescovo Angelo Scola, infatti, don Alberto Paolo Lesmo è stato sospeso dai suoi incarichi di parroco della chiesa di S. Marcellina e di decano di Milano-Baggio, perché, secondo le indagini della Procura, avrebbe avuto rapporti sessuali a pagamento per tre anni con un adolescente tossicodipendente, che usava i soldi ricevuti per comprare cocaina.
Scola e i suoi collaboratori hanno voluto esprimere "sconcerto e dolore" per la vicenda, aggiungendo che "pregano fin da ora per la vittima dei fatti contestati e i suoi familiari e per don Lesmo".
Inoltre, l'Arcidiocesi ha precisato di essere venuta a conoscenza dell'indagine a carico del sacerdote soltanto il 2 marzo scorso e di aver appreso solo in quel momento che nel 2013 don Lesmo era stato anche oggetto di una perquisizione in parrocchia, "senza però che il prete ne desse in alcun modo notizia ai suoi superiori diocesani".
Ai primi di marzo, invece, come accade in questi casi, la Procura di Milano, retta dal procuratore facente funzione Pietro Forno, ha informato la Curia che il 19 febbraio aveva inoltrato al gup Gennaro Mastrangelo la richiesta di rinvio a giudizio per il prete, accusato di prostituzione minorile, e per un'altra persona, non legata al religioso, per lo stesso reato, ma anche per cessione di droga e per violenza sessuale.
Stando alle indagini del pm Giovanni Polizzi, Lesmo, 58 anni, avrebbe adescato il minorenne online su una chat, e non in parrocchia, e avrebbe compiuto "atti sessuali" con il ragazzo, tra il 2009 e il 2011, quando l'adolescente aveva tra i 15 e i 17 anni, "in cambio di corrispettivi in denaro variabili da 150 a 250 euro per volta".
Per il religioso, tra l'altro, il pm aveva anche chiesto l'arresto negato dal gip, accolto poi dal Riesame ma annullato dalla Cassazione, tanto che il parroco è sempre rimasto indagato a piede libero.
L'inchiesta era scattata dalla segnalazione di un ospedale nel quale il ragazzo venne visitato nel 2011, anche perché aveva tentato il suicidio.
Nel procedimento, poi, sono state messe a verbale le dichiarazioni del giovane che ora sta studiando e cerca di rifarsi una vita.
Il prete avrebbe avuto anche altri contatti online ma gli inquirenti hanno potuto accertare soltanto gli episodi di prostituzione minorile ai danni del 15enne italiano.
Nell'indagine, oltre alle testimonianze dei familiari, è stata raccolta nel 2013 la denuncia della vittima. Agli atti anche le intercettazioni telefoniche sulle utenze del religioso e dell'altro indagato, Guido Milani, ex presidente pro tempore di un centro ricreativo a Lecco, la "Cooperativa ragazzi e cinema". Quest'ultimo e il prete, stando agli accertamenti, non si conoscevano ed entrambi avrebbero adescato autonomamente online il ragazzo che si prostituiva per comprare cocaina.
Stando alle imputazioni, anche Milani avrebbe avuto rapporti sessuali con lui in cambio di denaro, "circa 200 euro", o di "3 grammi" di cocaina alla volta. Inoltre, in un'occasione lo avrebbe anche costretto "a subire un atto sessuale". A giorni verrà fissata la data dell'udienza preliminare e nel frattempo la Curia milanese ha fatto sapere che e' stata anche avviata l'indagine nel procedimento canonico per il "delitto di peccati del ministro sacro con minorenni" con la "misura cautelare della sospensione dal ministero". (ANSA)