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GIORGIO BENVENUTI / ARCHIVIO / ANSA /PAT
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Salviamo Dante, poeta politicamente scorretto

Dal tortellino al pollo agli allarmi per l'affresco di San Petronio con Maometto all'Inferno, cosa succede e cosa potrebbe succedere

Ora che siamo sazi – è proprio il caso di dire – dell’estenuante dibattito sui diversamente tortellini, quelli voluti dalla Curia di Bologna in occasione della festa di San Petronio per “rispetto” dei musulmani che non mangiano carne di maiale, sarebbe il caso di lanciare l’allarme sui pericoli concreti che rischia la chiesa che si affaccia su piazza Maggiore. E la dieta non c’entra nulla, o quasi.

Fermo restando che ci terremo tutti il dubbio sul perché, nei secoli dei secoli, i vari porporati bolognesi non si siano minimamente sognati di dover mostrare un segno di “rispetto” nei confronti della comunità ebraica che vive a Bologna e che pure non consuma carne di maiale (mistero della fede!), è bene ricordare che dietro a quello che potrebbe sembrare una querelle inutile, si cela – in realtà – uno scontro culturale che va avanti da anni e anni.

In pochi lo ricordano. La buona memoria non è, infatti, una delle principali virtù degli italiani. Ma, nella cappella Bolognini all’interno di San Petronio, c’è un affresco quattrocentesco, dipinto da Giovanni da Modena. Un affresco che sembra una vignetta satirica ante litteram di Charlie Hebdo: il Profeta Maometto viene ritratto all’Inferno, torturato e seviziato da feroci demoni, con tanto di fiamme di contorno.

Questo affresco è da anni nel mirino degli estremisti islamici, che lo considerano blasfemo. Sono stati sventati diversi attentati in passato. Più che un tortellino al pollo in segno di amicizia, poterono le forze di polizia e quelle di intelligence!

Chissà cosa ne direbbe Dante Alighieri, che Maometto lo mette nella IX bolgia dell’VIII cerchio dell’Inferno, quella dove si trovano i “seminatori di discordie”, che sono orrendamente mutilati da un diavolo armato di spada, che li fa a pezzi così come loro hanno creato lacerazioni in campo politico, religioso e sociale.

Quanta lungimiranza nelle parole del Sommo Poeta, che oggi probabilmente verrebbe imbavagliato, perché considerato politicamente scorretto.

San Petronio continua ad essere un obiettivo sensibile per i terroristi islamici, ma anche i nostri ragazzi non scherzano. Considerati i campanelli di allarme, che sono suonati all’unisono per richiamarci all’ordine e al rispetto dei musulmani, da una parte i tortellini di pollo della Curia e dall’altra il no al crocifisso nelle classi del ministro dell’Istruzione Fioramonti, ci assale una enorme paura: vuoi vedere che prima o poi nelle scuole verrà bandito l’Inferno dantesco e sarà permesso leggere solo il Paradiso? Non sia mai che gli studenti di religione islamica restino scioccati e feriti da cotanta crudeltà nei confronti di Maometto.

Nelle scuole delle Banlieue a Parigi (area ad alta densità musulmana) è stato già bandito lo studio della Shoah, per mettere al riparo i professori di Storia da possibili aggressioni. A quando il divieto di studiare l’Inferno dantesco, così poco rispettoso nei confronti del Profeta?

Dopo il pollo nei tortellini, il prossimo passo potrebbe essere la severa punizione dell’Alighieri, al secolo politicamente scorrettissimo.


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Oriana Allegri