vaiolo delle scimmie
(Ansa)
Salute

Il Vaiolo delle Scimmie non deve farci paura

Tre casi in Italia, ma aumenteranno; i virologi però spiegano che non siamo davanti ad una nuova pandemia

«Il Monkey Pox o Vaiolo delle Scimmie è un virus conosciuto da molto tempo e che saltuariamente può essere trasmesso all’uomo causando una malattia non grave che in genere evolve verso la guarigione». Tranquillizzare, sembra la parola d'ordine su questa nuova malattia comparsa in Italia. E cosi commenta senza allarmismi Nicola DeCaro Professore ordinario di malattie infettive degli animali e direttore del dipartimento Di Medicina Veterinaria dell’Università di Bari.

Le cronache ci dicono che salgono a tre i casi confermati in Italia e sono tutti in carico all'Istituto di malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma. I due registrati oggi sono collegati al caso zero arrivato nella capitale dopo un soggiorno alle Canarie. Altri casi sono stati registrati in Francia, Germania, Portogallo, Regno Unito e Madrid che ha già 23 casi sospetti di vaiolo. Il virus non è molto contagioso, ne ha esiti gravi ma quello che si sta diffondendo ultimamente in Europa potrebbe essere una mutazione vista la maggiore diffusione rispetto al passato. Chi ha fatto il vaccino per il vaiolo sembrerebbe protetto.

Come si trasmette agli uomini?

«Nella catena di trasmissione è stato scoperto la prima volta nelle scimmie di laboratorio. Anche i veterinari non virologi lo conoscono soprattutto quelli che hanno a che fare con gli animali dello zoo. Il contagio con gli umani è abbastanza limitato. Non ha una diffusione elevata per questo la catena di trasmissione nell’uomo si interrompe. Il contagio avviene solo con rapporti molto stretti, non è come il Covid che basta stare nella stessa stanza ma si ha con i droplet (goccioline respiratorie di saliva) della persona infetta o con il contatto di lesioni cutanee. Anche il contatto con la biancheria contaminata rappresenta un fattore di rischio. Un fatto positivo è che le persone nate prima degli anni 80 sono vaccinate per il vaiolo umano e sono con molta probabilità protette dalla malattia perché i due virus sono correlati».
I sintomi quali sono?
«I sintomi sono febbre, dolori muscolari, cefalea e rash cutaneo con lesioni vaiolose localizzate (piccole pustole). La malattia in genere evolve verso la guarigione e la mortalità è bassa e riguarda soprattutto i bambini e le persone immunodepresse. Senza generalizzare c’è anche da dire una questione legata al virus di cui non si è parlato. Alcuni focolai recenti sono collegati a comportamenti omosessuali riporta l’Ecdc perché spesso sono state riscontrate lesioni genitali localizzate in uomini che hanno fatto sesso con uomini».
Da dove viene il vaiolo delle scimmie?
«L’ospite definitivo non è noto ma si pensa che provenga non dalla scimmia ma da un specie di roditori selvatici africani. Negli Stati Uniti ad esempio ci sono state delle trasmissioni di vaiolo delle scimmie nei pet shop da alcuni ratti del Ghanaai cani della prateria (che non sono cani ma piccoli roditori americani)».
Come mai questi casi sono aumentati?
«Questa elevata trasmissione inter-umana in passato non c’era stata, quindi bisogna capire se un ceppo particolare di Monkey Pox si é più adattato all’uomo o siano casi fortuiti. Nel focolaio degli Stati Uniti del 2003 risultarono colpite 74 persone.Comunque non serve allarmarsi perché non è una malattia che ha esiti gravi ne eccessivamente contagiosa. Infine se il virus dovesse diventare più contagioso, noi abbiamo ancora i vaccini stoccati per il vaiolo umano che proteggono. Ci sono perché c’è sempre la preoccupazione del bioterrorismo. Il vaiolo è l’unica malattia infettiva umana ad essere stata ad oggi eradicata».

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Linda Di Benedetto