produzione vaccino covid
(Getty Images)
Salute

La produzione in Italia del vaccino e quel «buco» di 400 milioni

Come promesso dai ministri in primavera il vaccino contro il Covid viene prodotto anche in Italia, ma non grazie agli stanziamenti previsti per questo progetto: 400 milioni che non è chiaro dove siano andati a finire

«Entro fine anno produrremo il vaccino contro il Covid in Italia. Entro fine anno non dipenderemo da nessuno». Era marzo quando il Ministro Speranza annunciava assieme ad altri ministri del governo ed il Premier Mario Draghi il piano per renderci indipendenti dalle consegne delle varie società straniere per i rifornimenti di dosi del vaccino contro il Covid. Nel corso dei mesi infatti il Governo dopo vari incontri con aziende private operanti nel settore biomedicale è riuscito a far avviare una parte delle fasi di produzione dei vaccini mRna e adenovirus ma l'autonomia vaccinale dell'Italia é ancora molto lontana se non addirittura irraggiungibile.

La produzione dei vaccini anticovid è un processo molto lungo ci spiega il presidente di Farmidustria Massimo Scaccabarozzi: «La produzione di un vaccino non é come quella di un farmaco di sintesi chimica ma ci vogliono dei mesi. Perché è un ciclo di produzione che prevede varie fasi. Alcune aziende italiane hanno cominciato prima per avvantaggiarsi perché un processo che dura dai 6 mesi in su. Il Paese produce i vaccini inserendosi in un processo globale che non è un'autonomia vaccinale perché questa non la potrà avere mai nessuno Stato».

Le aziende farmaceutiche come Pfizer e Moderna per la produzione in Italia infatti hanno stretto dei contratti per conto terzi con le aziende che si stanno occupando della produzione dei vaccini, come ad esempio la Thermo Fisher di Monza.
Ma quanti dei 400 milioni stanziati dal governo per la riconversione industriale della produzione dei vaccini anticovid siano stati assegnati dal Mise e Invitalia non è chiaro.

Il ministro Giancarlo Giorgetti a marzo aveva parlato di 400/500 milioni di euro che sarebbero stati investiti per sostenere una grande hub produttivo nazionale. Per questa finalità Giorgetti ha poi firmato un decreto del ministero dello Sviluppo Economico che ha sbloccato 200 milioni di euro per interventi di ricerca e riconversione industriale per la produzione dei vaccini anticovid : "Si affiancano alle ulteriori risorse previste nel decreto "Sostegni" per la creazione del "Polo per la vaccinologia e farmaci biologici".

L'incarico di monitorare la produzione dei vaccini a livello nazionale ed europeo è stato affidato con un decreto a Giovanni Tria ex ministro dell'economia del Governo giallo-verde https://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/D... questione abbiamo provato a contattare Tria per avere degli aggiornamenti ma senza successo.

Ad aggiungersi ai 200 milioni del decreto firmato da Giorgetti il dl "Sostegni" ha previsto altri 200 milioni, sui contratti di sviluppo gestiti da Invitalia. https://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/D...

Nel mese di luglio il decreto Sostegni Bis ha affidato 400 milioni ad Enea Tech, un fondo del Ministero dello Sviluppo economico, che doveva servire a sostenere le start up e che invece é stato rinominato Enea Tech e Biomedical «avrà il compito di destinare 200 milioni di euro al potenziamento della ricerca e della produzione di nuovi farmaci e vaccini, nonché alla realizzazione di programmi di riconversione industriale e di sviluppo del settore biomedicale e della telemedicina» scrive in una nota il Mise
A distanza di pochi mesi il Mise ci ripensa l'Enea é praticamente ferma ed il 20 settembre i 400 milioni vengono restituiti con un decreto della direzione generale del Mise a Invitalia: «Sulla base dell'attuale stato di operatività del Fondo per il trasferimento tecnologico non risultano, al presente, esigenze di risorse aggiuntive e che pertanto è possibile rinviare il trasferimento» si legge nel Decreto https://www.mise.gov.it/images/stories/normativa/d...

Da questo momento in poi dei 400 milioni stanziati per lo sviluppo della produzione dei vaccini non si hanno più notizie, ne se ne conosce nel dettaglio l'utilizzo.

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Linda Di Benedetto