Bottoli crea la prima coperta antibatterica. Con lana e fili di rame
Lanificio Bottoli
Salute

Bottoli crea la prima coperta antibatterica. Con lana e fili di rame

Una coperta dalle proprietà antibatteriche. L’ultimo prodotto ideato dal Lanificio Bottoli è decisamente unico nel suo genere. L’azienda, che racchiude la sua storia in cinque generazioni di una famiglia di imprenditori veneti, si specializza nella produzione di tessuti d’eccellenza, esportati in 21 paesi nel mondo e e utilizzati dalla più prestigiosa clientela dello stilismo e della confezione nazionale e internazionale.

Il plaid antibatterico è prodotto con fili sottilissimi di rame intrecciati a quelli della calda lana naturale. Fin dall’antichità il rame è stato infatti riconosciuto per le sue capacità antibatteriche. Nell’Antico Egitto, questo metallo era infatti chiamato «ankh» come il simbolo della vita eterna. Per i fenici, il rame era persino il simbolo della divinità Afrodite.

Già dagli anni Ottanta, il rame e le sue leghe sono stati utilizzati nella costruzione degli ambienti pubblici, specialmente ospedali e strutture mediche. In merito, la ricercatrice Phyllis J. Kuhn aveva dichiarato: «L’ottone - una lega tipicamente composta dal 67% di rame e dal 33% di zinco - è battericida, mentre l’acciaio inossidabile - circa l’88% di ferro e il 12% di cromo - fa ben poco per impedire la crescita batterica».



Ma non è solo il rame ad avere proprietà antibatteriche. La lana ha infatti una superficie che non trattiene i batteri, mentre la lanolina, ovvero la sostanza ottenuta per estrazione e purificazione della lana, ha importanti caratteristiche battericide. Il Lanificio Bottoli ha così deciso di unire questi due elementi per realizzare un tessuto caldo e morbido - anche grazie a un mix di lane tutte italiane, da pecore allevate in Abruzzo, Marche e Molise - dalle proprietà fuori dal comune.

«In questi mesi, scanditi dai tempi del lockdown, abbiamo messo a punto il primo tessuto per coperta con inserti di sottilissimi fili di rame» ha raccontato Ettore Bottoli. «Per noi maestri della lana, del cotone, del cashmere e del lino tessere qualcosa di diverso è sempre qualcosa di sfidante. Ad esempio per questo tessuto la garzatura è stata completamente rivista. Grazie al lavoro dei nostri dipendenti, che si sono adoperati per studiare questo nuovo prodotto, siamo riusciti a creare un tessuto che, al tatto, risulta impossibile riconoscere che ci sia del rame, come pure alla vista». Il filo di rame è stato intrecciato con un filo di cotone così da mimetizzarlo ancora di più con la lana naturale».

La coperta, in vendita sull’e-commerce del lanificio, è già disponibile nelle farmacie venete.

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Mariella Baroli