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Salute

Il Bonus Psicologo non trasformi la salute mentale in un gioco

L'incentivo economico è sicuramente utile ma prima di tutto serve consapevolezza e preparazione per chi vuole intraprendere un percorso di cura, come ci spiega la Dott.ssa Stefanati

Il bonus psicologico ed il dibattito che vi sta ruotando attorno è una formidabile occasione di valorizzazione dell’importanza del benessere psichico, e della rilevanza del sostegno psicologico a chi si trova in difficoltà, anche economica. Almeno il 31% degli adulti vive in uno stato di stress psicologico e il fenomeno coinvolge ampiamente anche bambini e adolescenti.

Il bonus psicologico rappresenta un importante atto concreto per tutte le famiglie che necessitano di un adeguato supporto psichico, e che rappresenta un primo passo che dovrebbe portare anche al rafforzamento dei presidi sul territorio e ad introdurre lo psicologo scolastico. Attenzione solo ad un aspetto, di banalizzazione che potrebbe indurre un bias cognitivo, quindi una “distorsione” che porti a sottostimare l’importanza della psicoterapia come percorso e come processo di cambiamento. Per sottovalutazione, intendo il rischio che qualcuno possa rincorrere la semplificazione che “ciò che è gratuito, non ha tanto valore”.

La Guida al Bonus Psicologo

Decidere di intraprendere un percorso di analisi e terapia personale significa, al contrario, prendere in mano la propria vita, essere disposti ad uscire dalla propria zona di “comfort”, affrontare le proprie difese, le resistenze personali al cambiamento, i compromessi ..insomma a mettersi in gioco senza se e senza ma…e quando si inizia un percorso con uno psicoterapeuta è altrettanto importante scegliere la figura più idonea, perché la psicoterapia è innanzitutto “relazione” è un legame che andrà a strutturarsi con un professionista fatto di fiducia e all’interno del quale si possono creare dinamiche evolutive importantissime, all’interno delle quali può rendersi necessario cambiare i presupposti, rivedere e rileggere la propria vita in modi inediti e secondo punti di vista differenti da quelli usuali. Per questo se è un adulto in grado di decidere per sé è bene spiegare che la terapia non va mai effettuata SULLA persona, ma CON LA COLLABORAZIONE della persona e PER la persona e la motivazione ed il coinvolgimento in prima persona sono fondamentali per affrontare qualsiasi processo di cambiamento, evoluzione e guarigione.

Quando invece è un minore ad essere portatore di sofferenza, e c’è qualcuno al posto suo (genitore, insegnante, allenatore) a consigliare un percorso, è fondamentale sempre creare un ponte con la famiglia, o col le figure di accudimento primarie. Ad esempio se nel contesto di terapia familiare in cui opero, ricevo la richiesta di colloquio relativa ad un bambino, io chiedo sempre prima di incontrare i genitori per capire da loro quali sono le preoccupazioni e le dinamiche di sofferenza, ed è come prendere in carico l’intera famiglia, per le forti correlazioni e influenze insite in un ogni sistema familiare.

Per riassumere, la motivazione al trattamento deve andare oltre anche gli aspetti economici, e accanto all'alleanza terapeutica rappresenta un fattore chiave per predire l'esito positivo di una terapia; (non basta dire faccio qualche colloquio con uno psicologo/psicoterapeuta perché è gratis) in parole semplici è più probabile ottenere risultati positivi durante un percorso di psicoterapia se i pazienti sono motivati al cambiamento e se si impegnano in prima persona a perseguire gli obiettivi concordati in sede di definizione iniziale con l’aiuto del professionista scelto per affrontare insieme il viaggio all’interno di sé stessi.

Con la collaborazione della Dott.ssa Elisa Stefanati, Psicologa e Psicoterapeuta presso Quisisana Ferrara

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Andrea Soglio