Salah Abdeslam non parla. Almeno per ora.
Nel primo interrogatorio davanti alla giustizia francese del terrorista superstite del commando responsabile degli attentati di Parigi del 13 novembre, e legato alla cellula di quelli di Bruxelles del 22 marzo.
Salah “non ha voluto esprimersi oggi”, dicendo che “lo farà più avanti”. Lo riferisce uno dei suoi legali, Frank Berton.

Salah Abdeslam, belga, coinvolto nelle stragi di Parigi – 15 novembre 2015

Fermo immagine di un video che riprende la cattura di Salah Abdeslam, 18 marzo 2016 a Molembeek, Bruxelles

Fasi della cattura di Salah Abdeslam, Molenbeek – Bruxelles, 18 marzo 2016

Fasi della cattura di Salah Abdeslam, Molenbeek – Bruxelles, 18 marzo 2016

Fasi della cattura di Salah Abdeslam, Molenbeek – Bruxelles, 18 marzo 2016

Fasi della cattura di Salah Abdeslam, Molenbeek – Bruxelles, 18 marzo 2016

Fasi della cattura di Salah Abdeslam, Molenbeek – Bruxelles, 18 marzo 2016

Bruxelles, 18 marzo 2015. Un momento dell’operazione di polizia che ha portato all’arresto di Salah Abdeslam, unico superstite dei terroristi autori degli attentati di Parigi, arrestato a Molenbeek, il quartiere di Bruxelles da dove era partito prima della strage.

Una delle prime immagini della fuga di Salah Abdeslam, tratte da un video della sorveglianza, svelate da BFM-TV. Salah, in alto, e Hamza Attou, in una stazione di servizio vicino al confine con il Belgio poche ore dopo la strage, 11 gennaio 2016
“Salah Abdeslam ha fin dall’inizio fatto valere il suo diritto al silenzio, rifiutandosi di rispondere alle domande del giudice istruttore – ha precisato la procura di Parigi. Ha ugualmente rifiutato di precisare le ragioni che lo portano a fare un tale uso del suo diritto al silenzio. Ha rifiutato allo stesso modo di confermare le dichiarazioni che aveva precedentemente rilasciato davanti alla polizia e davanti ai giudici belgi”.