12 dicembre: sciopero dei forconi. Ecco la mappa delle proteste e dei disagi
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12 dicembre: sciopero dei forconi. Ecco la mappa delle proteste e dei disagi

Continuano per il quarto giorno consecutivo le proteste dei Forconi. Il Piemonte rimane la Regione con più presidi. Questa mattina chiusa la frontiera a Ventimiglia e scontri con le forze dell'ordine - Foto - Video

Lo chiamano sciopero dei forconi, dal movimento siciliano da cui ha preso le mosse la rivolta. Da Nord a Sud l’Italia sono comparsi per la terza mattina consecutiva i presidi di una galassia di movimenti anti-europeisti e anche contro il Governo Letta che hanno paralizzato autostrade e stazioni ferroviarie. 

Da Catania a Torino, da Napoli a Treviso. Anche questa mattina, per la quarta giornata consecutiva, il popolo dei manifestanti aderisce ai presidi sparsi in tutta Italia, iniziati lunedì 9 dicembre. Manifestazioni pacifiche in piazze, strade, autostrade e davanti ai palazzi degli Enti regionali. Lunedì si sono registrati scontri nella città di Torino tra alcuni manifestanti e forze dell'ordine. Ma i tafferugli sono durati pochissimo e gli scontri sono terminati con l'identificazione dei violenti e con  il gesto compiuto da poliziotti e carabinieri di togliersi il casco in segno di solidarietà con i manifestanti.

Ma anche oggi, giovedì, sono nati nuovi presidi con centinaia di manifestanti fin dalle prime luci dell'alba. Un gruppo di persone si e' radunato in maniera spontanea bloccando l'accesso alle frontiere mettendo di traverso alcune auto lungo la statale Aurelia. Il blocco nella zona della rotonda della frazione Latte, a Ventimiglia. Il traffico è totalmente bloccato, i mezzi infatti non possono raggiungere né la frontiera di Ponte S.Ludovico né quella di Ponte S.Luigi. Attorno alle 11, però, ci sono stati alcuni contatti e spintoni tra i manifestanti e la polizia che ha lanciato lacrimogeni per allontanare le persone dalle frontiere. La situazione si è calmata non appena il valico è stato liberato. I manifestanti si sono spostati, in tarda mattinata, anche verso la barriera autostradale della A10. Nella città di Ventimiglia si è svolta invece una manifestazione di protesta da parte di frontalieri, studenti e commercianti.

Ma continuano a nascere migliaia di proteste e presidi spontanei. Ancora manifestanti a Torino, Savona, Genova, in Toscana e nel Nordest. Migliaia di manifestanti sparsi tra la zona di Treviso-Conegliano, il casello di Soave, nell'hinterland di Padova e a Mestre. Ieri un centinaio di manifestanti hanno presidiato dalle 17 l'arteria che da Mestre conduce al ponte della Liberta' e quindi a Venezia. I 'forconi' si erano piazzati al semaforo della Fincantieri all'altezza della portineria della grande azienda. Inno di Mameli a tutto volume e sventolio di tricolori hanno accompagnato l'occupazione della strada. Anche oggi ci sono stati nuovi presidi dopo che sono scesi in strada, solo nel Nordest, al fianco dei forconi, 15 sigle sindacali diverse.

A Palermo I forconi hanno protestato davanti alla sede di ''Riscossione Sicilia'',sventolando mutande e appendendole sugli alberi al grido ''siamo rimasti in mutande, prendetevi anche queste''. Il movimento dei Forconi ha deciso di presentarsi davanti l'agenzia di riscossione dei tributi le cui cartelle, sostengono, stanno portando al fallimento migliaia di aziende e di famiglia.

I corte e i presidi sono ripresi anche a Torino. Nella mattinata tutto si è svolto in modo regolare senza nessun blocco. Nel pomeriggio, il centro della città e l'ormai 'storica' Piazza Castello è stata invasa nuovamente dai manifestanti che hanno bloccato le strade di accesso al centro.Non ci sono stati scontri con le forze di polizia. 

Adesso, però, sale la preoccupazione dell'intelligence e della politica per le manifestazioni annunciate dai Forconi per la prossima settimana nella Capitale. Grande preoccupazione è stata espressa anche dal sindaco di Roma, Marino. 

Invece crescono le proteste per la presenza, nel principale presidio del Movimento dei Forconi di Milano, di elementi di estrema destra. Ad indignarsi sia alcuni manifestanti che comitati antifascisti.

Nel capoluogo toscano sono ancora numerosi i presidi sparsi per la città che da questa mattina stanno rallentando il traffico in ingresso e uscita dal centro.

Ecco che cosa è accaduto ieri, 11 dicembre:
Il Piemonte e il suo capoluogo sono rimasti paralizzati per i numerosi presidi fino a notte inoltrata e si sono segnalati fortissimi disagi. Ad esempio, un blocco stradale del 'movimento dei forconi' si e' formato ad Avigliana, alla rotonda tra l'uscita dell'autostrada Torino-Bardonecchia e la statale 25. Solo alle luci dell'alba la polizia è riuscita a sgomberare un blocco al casello di Carmagnola, sulla Torino-Savona. 

I presidi più importanti in Italia sono stati comunque nel capoluogo piemontese. A Torino gruppi di dimostranti che aderiscono allo sciopero dei forconi si sono nuovamente radunati in piazza Castello per la terza giornata di protesta. Questa mattina si sono accorpati ai manifestanti anche centinaia di studenti: liceali e universitari. Quatro i  4 i cortei ciascuno composto da centinaia di manifestanti hanno letteralmente chiuso al città. Su piazza Castello, lunedi' scorso teatro di incidenti, si affaccia il palazzo della Regione Piemonte, che e' presidiato da tre camionette della polizia come le due stazioni ferroviarie. 
Ma la protesta dei forconi ha occupato per quasi tutta la giornata anche i binari della stazione di Avigliana, nella bassa Valle di Susa. La linea ferroviaria internazionale Torino-Bardonecchia-Modane è stata interrotta per diverse ore. 

Nel capoluogo piemontese, infatti, i manifestanti hanno invaso, lunedì scorso, per circa un'ora, le due stazioni ferroviarie e ci sono stati scontri con le forze dell'ordine. Stessa cosa è accaduta nelle stazioni di Genova. Nessuna bandiera, salvo quelle italiane e solo slogan generici contro i politici. Lunedì alcuni dei manifestanti hanno anche tirato pietre e mattoni alle finestre del palazzo della Regione Piemonte.

Ma tutta l'Italia rimane costellata da proteste che creano disagi anche ai piccoli commercianti, molte dei quali costretti - specie nelle città - a chiudere (a differenza delle grandi catene, ben presidiate dalle forze dell'ordine) con le buone o con le cattive.

Presidi anche in Veneto. Nei territori veneti le manifestazioni sono iniziate sottotono ma stanno crescendo velocemente rispetto ad altre regioni dove si è registrato un "boom" lunedì mattina. Le zone maggiormente interessate della manifestazione, che in questa regione non ha fatto registrare alcun accenno di violenza, sono quelle dei caselli autostradali della A4 di Soave, Verona, Montecchio in provincia di Vicenza e Vicenza Ovest. Il casello di Soave a mezzogiorno è stato chiuso mentre allo svincolo che porta alla zona industriale di Padova si registra qualche rallentamento.

In Puglia i presidi su alcune strade di Bari e del nord barese per lo sciopero dei forconi ma il traffico automobilistico e' tutto sommato regolare. Rallentamenti continuano ad esserci sulla tangenziale di Bari all'altezza degli svincoli di Carrassi e Poggiofranco dove i mezzi pensanti occupano una delle corsie di marcia in direzione nord e sud. Presidi dei manifestanti sono presenti sulle strade di accesso ai caselli autostradali della A14 ad Andria, Canosa e Cerignola (Foggia) senza provocare disagi agli automobilisti. Solamente in tarda mattinata è stata sgomberata la stazione ferroviaria di Bisceglie

Anche in Toscana sono presidi e manifestanti in strada e nelle piazze. Le città maggiormente interessate sono Firenze, Arezzo e Livorno dove da lunedì si sono registrati blocchi sull'Autostrada e sulla tangenziale che collega l'ingresso al porto turistico e commerciale del litorale toscano. E proprio nella città di Livorno c'è stato un blitz di alcuni esponenti del movimento dei forconi a Livorno a Palazzo civico, mentre era in svolgimento una seduta del Consiglio comunale. Un piccolo gruppo di manifestanti, che aveva organizzato un presidio fin dalla mattina davanti al Comune, e' entrato nella sala del Consiglio, ma e' stato subito allontanato dopo aver distribuito ai consiglieri un volantino di ''avviso alla cittadinanza'', con la scritta ''I veri italiani si fermano, per
cacciare i criminali che stanno al potere e riprendersi la sovranità popolare sancita dalla Costituzione'' 

Continua il presidio degli aderenti al movimento dei Forconi nella centrale piazza De Ferrari a Genova, dove i manifestanti hanno montato anche tende, ma la situazione, al momento, e' tranquilla. Un centinaio di studenti si e' radunato in piazza insieme ai promotori della protesta. Manifestanti in 'movimento' anche a Savona, dove studenti, cittadini e disoccupati hanno allestito un presidio davanti agli uffici di Equitalia: si erano radunati in piazza Saffi, davanti alla prefettura, dove si trova l'unico presidio autorizzato e in corteo, scortati dalle forze dell'ordine, hanno raggiunto Equitalia. Al passaggio del corteo i commercianti hanno abbassato le saracinesche dei negozi: chi in solidarietà, chi perché temeva danni e minacce.
I manifestanti hanno manifestato la volontà di andare in corte verso il Comune per incontrare il sindaco Federico Berruti, che ieri ha chiesto la linea dura contro chi ha paralizzato la città.

A Ventimiglia, nella notte e' rimasto bloccato per alcune ore il casello in uscita dell'autostrada. A Sanremo studenti in piazza. A Imperia le forze dell'ordine stanno identificando alcuni manifestanti

Lunedì scorso sempre a Genova, le stazioni ferroviarie sono state occupate come il porto, il centro storico e il viadotto principale del capoluogo ligure. Ieri, invece, i presidi a Genova si sono concentrati principalmente in zona Corvetto mentre  nel resto della  Liguria sono stati occupati anche i binari della stazione di Oneglia-Imperia e la linea internazionale Genova-Ventimiglia.

In Sicilia continuano i presidi spersi in tutta l'isola.Questa notte però, circa 250 persone hanno sfilato in corteo nella centrale via Etnea a Catania a sostegno della protesta dei Forconi. Hanno esposto uno striscione con la scritta 'Italia sovrana' e scandiscono slogan contro il governo. Secondo fonti investigative presenti sul posto, per la maggior parte sarebbero stati ultras del Calcio Catania.

Martedi, invece, disagi anche a Bergamo, lungo la provinciale Padana Superiore a Treviglio e allo svincolo per l’aeroporto di Orio al Serio lungo l’Asse interurbano di Bergamo. Ad Arezzo dove TrasportUnito e il comitato «partite iva» hanno manifestato alla stazione per sensibilizzare la popolazione.

A Milano la protesta è stata concentrata a Piazzale Loreto dove verso mezzogiorno ci sono stati tafferugli tra i manifestanti del movimento dei 'Forconi' e un gruppo di tifosi dell'Ajax. Il pullmann è stato bloccato dai manifestanti e i tifosi indispettiti sono scesi e hanno iniziato ad insultare gli italiani. Sono intervenute le forze dell'ordine. I tifosi olandesi sono a Milano per la partita di Champions League con il Milan. Ma il corteo dei manifestanti si è spostato da piazzo Loreto a centro città percorrendo via Buenos Aires e mandando in tilt il traffico cittadino.

Roma, invece, il presidio è sempre stato concentrato in zona Ostiense. 

Per strada anche i “forconi” di Pescara che hanno dato vita ad una protesta "rumorosa" con l'uso di trombe e fischietti, imitati da alcuni automobilisti con il suono di clacson.

In Emilia Romagna sono state segnalate dalle prime ore di questa mattina  lunghe code di autoveicoli per le manifestazioni degli autotrasportatori, alle uscite di Parma sull'Autosole. Il traffico rimane regolare, invece, al presidio di Bologna Interporto, sulla A13 Bologna-Padova.

Anche la Valle d'Aosta scende in strada. I forconi hanno annunciato tre nuovi presidi per venerdì prossimo.

Le dichiarazioni più importanti di mercoledì mattina: 
"Un messaggio deve essere chiaro: non si possono tollerare atteggiamenti arroganti e violenti, bloccando le città, limitando la libertà dei cittadini", sostiene il sottosegretario all'Interno, Filippo Bubbico, questi comportamenti mettono in evidenza una concezione antidemocratica, che per fortuna appartiene a sparuti gruppi ma che non può essere accettato dalla coscienza civile e democratica del nostro Paese".

Il viceministro dell' Economia, Stefano Fassina: "Il movimento dei forconi mostra che c'è un disagio profondo nel Paese, ma in questo caso non vedo un obiettivo specifico se non quello di sfasciare tutto. E per quanto riguarda gli autotrasportatori, ricordo che il governo ha appena stanziato 330 milioni a loro favore. Poi continua: ''Se non c'e' una radicale correzione di rotta, e in fretta, proteste come
quelle possono dilagare e trovare terreno fertile nei peggiori populismi''

"Secondo me la protesta aumenterà sempre di più. Il governo deve fare qualcosa". Cosi' Umberto Bossi commenta il dilagare della protesta dei forconi.

"Parlano solo di ordine pubblico, vogliamo 'diritto di tribuna'- spiega Mariano Ferro, il leader dei Forconi- i giornalisti e i politici parlano soltanto dell'ordine pubblico. Lo fanno per coprire la povertà, il disagio e la rabbia che monta tra i cittadini. Cercano di spostare l'attenzione su scontri e blocchi. Ma sui veri problemi della gente tacciono,  forse perchè ci temono"

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Nadia Francalacci