Processo al killer dell'American Sniper: le lacrime della vedova
Si è aperta in Texas l'udienza che giudicherà l'assassino di Chris Kyle, il Navy Seals protagonista del film di Eastwood
Taya, la moglie di Chris Kyle, il cecchino americano ucciso due anni fa e reso famoso dal film diretto da Clint Eastwood, è stata la prima persona chiamata a deporre al processo che si è aperto in Texas per la morte di suo marito e, in un'emozionante testimonianza, ha raccontato gli ultimi minuti trascorsi con lui. Taya Kyle, molto commossa, ha raccontato quel giorno del febbraio 2003 quando abbracciò e baciò il marito, prima che uscisse di casa per andare al poligono con l'ex marine Eddie Ray Routh, 27 anni, che poi uccise lui e un altro amico, Chad Littlefield. Il processo, nella cittadina di Stephenville, ha attirato l'attenzione dei media nazionali in seguito all'uscita del film campione di incassi.
Pare che la difesa dell'ex marine Eddie Ray Routh, reo confesso, intenda giocarsi la carta dell'infermità mentale: l'uomo che era stato di stanza in Iraq soffriva infatti di disturbi da stress post traumatico, un elemento che potrebbe evitargli non solo la pena di morte (che il procuratore non intende comunque chiedere) ma anche, nelle speranze del suo avvocato, anche il carcere a vita. Considerata la grande popolarità del film, che ha già incassato trecento milioni di dollari e si avvia a conquistare l'Oscar, è atteso un processo dal forte impatto mediatico e con prevedibili polemiche, a cominciare dalle selezione dei dodici giudici popolari (dieci donne e due uomini) chiamati a esprimersi sulla colpevolezza dell'imputato. Chris Kyle era considerato il cecchino per antonomasia nell'esercito americano. Ha ucciso 162 persone durante le sue missioni in Iraq.
The American Sniper: la storia di Chris Kyle, il più famoso cecchino d'America