Priebke, l'intervista-testamento
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Priebke, l'intervista-testamento

L'Olocausto? Tutta propaganda. E delle camere a gas non ci sono prove. Il testo integrale della sconcertante ultima intervista dell'ex ufficiale nazista - La Chiesa dice non ai funerali. Ecco perché -

A 100 anni compiuti Erich Priebke non rinnega il suo passato, considera l'Olocausto "propaganda" attuata dai vincitori della Seconda guerra mondiale per "coprire i loro crimini", nega l'esistenza delle camere a gas. "Una falsificazione vergognosa". Tutto questo, afferma in una intervista-testamento resa nota il giorno della sua morte dall'avvocato Paolo Giachini, che Panorama ha ottenuto in versione integrale, perché "dovevo raccontare le cose come sono realmente state, il coraggio della sincerità era una dovere nei confronti del mio Paese, un contributo nel compimento dei miei cento anni per il riscatto e la dignità del mio popolo".

Di Hitler critica il fatto che anche lui, "come gli ebrei", "è caduto nell'equivoco di rincorrere un'idea di superiorità", ma aggiunge che "un certo razzismo era la normalità in quegli anni" e che il Fuhrer non limitava i diritti degli ebrei "più di quanto fossero limitati quelli dei neri negli Usa". In un primo momento "incoraggiò in tutti i modi" gli ebrei a lasciare la Germania e solo dopo, "nel clima di forte sospetto causato dalla guerra", "li rinchiuse nei lager". Ma qui, sostiene Priebke, non avvenne alcuno sterminio.
  
E le camere a gas? "Aspettiamo ancora le prove. Nei campi i detenuti lavoravano. Il bisogno di forza lavoro durante la guerra  incompatibile con la possibilità che allo stesso tempo, in qualche punto del campo, vi fossero file di persone che andavano alla gasazione. L'idea di mandare a morte milioni di persone in questo modo è pazzesca, difficilmente realizzabile anche sul piano pratico". Priebke continua: "Nei campi le camere a gas non si sono mai trovate. Testimonianze affidabili non ce ne sono. Io sono stato a  Mauthausen ad interogare il figlio di Badoglio, Mario. Niente camere a gas. Purtroppo tanta gente è morta nei campi ma non per una volontà assassina".

E l'Olocausto? "I mezzi di propaganda di chi oggi detiene il potere globale sono inarginabili", risponde Priebke, affermando che "i vincitori del secondo conflitto mondiale avevano
interesse a che non si dovesse chiedere conto dei loro crimini. Per questo era necessario inventare dei particolari crimini commessi dalla Germania e reclamizzarli tanto da presentare i tedeschi come creature del male e tutte le altre sciocchezze". Anche i filmati che documentano l'orrore dei lager "sono una ulteriore prova della falsificazione". Secondo Priebke fanno riferimento quasi esclusivamente al campo di Belsen, dove migliaia di persone morirono "per una epidemia di tifo petecchiale. Le riprese furono appositamente girate nell'aprile 45, quando il campo era ormai nelle mani degli alleati, per motivi propagandistici dal regista inglese Hitchcock, il maestro dell'horror. Si è ingannato il pubblico associando, con spietata astuzia, quelle scene terribili alle camere a gas, con cui non avevano invece nulla a che fare. Un falso!".

Scarica il Pdf con l'intervista completa a Erich Priebke

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