Priebke era sconvolto dall'omicidio Kercher
Priebke era sconvolto dall'omicidio Kercher
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Priebke era sconvolto dall'omicidio Kercher

Nel numero in edicola Panorama pubblica anche una lettera inedita che l'ex capitano delle Ss inviò a Montanelli

Il boia delle Fosse Ardeatine, Erich Priebke, era rimasto sconvolto dall’omicidio di Meredith Kercher a Perugia. «Continuava a dire che non capiva come la gente fosse capace di tanta violenza immotivata nei confronti di una persona» ha rivelato a sorpresa l’avvocato di Priebke, Paolo Giachini, al settimanale Panorama, in edicola da giovedì 17 ottobre. Come se il passato tragico non lo riguardasse più e fosse diventato solo un pensionato quasi sordo, Priebke guardava soprattutto i telegiornali e rimaneva colpito dalla cronaca nera, ma non riusciva a capire perché lo chiamassero «boia». Giachini lo considerava un nonno e ne ricorda la durissima educazione prussiana.

Panorama pubblica anche una lettera inedita che l’ex capitano delle Ss scrisse nel 1998 a Indro Montanelli, il quale due anni prima aveva pubblicato e risposto a una sua missiva. Priebke gli raccontò il suo «calvario a Roma» ringraziandolo per l’aiuto, ma Montanelli non pubblicò mai quelle righe limitandosi a promettergli che avrebbe continuato a parlare del suo caso. E, rispondendo ai lettori sul Corriere della sera, pochi giorni dopo chiese «un trattamento umanitario per Priebke».

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