Post-terremoto: chi prenderà il posto di Vasco Errani?
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Post-terremoto: chi prenderà il posto di Vasco Errani?

Secondo il governo, non sarà un commissario "ponte" ma una figura ad hoc impegnata a tempo pieno nella macchina della ricostruzione

Non sarà un commissario "ponte" in attesa di una nuova legge che dia più poteri alle Regioni o una figura con altri impegni istituzionali a sostituire Vasco Errani alla guida della macchina della ricostruzione del dopo terremoto di un anno fa.

Il sostituto, assicurano più fonti, ancora non c'è ma il premier Paolo Gentiloni e i 4 governatori delle Regioni colpite, nel vertice di oggi a Palazzo Chigi, hanno concordato sulla necessità di una figura che si dedichi esclusivamente all'impegno di riportare alla normalità i 140 Comuni nel nord Italia colpiti dal sisma.

Vasco Errani, che ha smentito con forza l'accusa di lasciare per tornare alla politica attiva, si è mostrato però inamovibile nella decisione di dimettersi dall'incarico a partire dal 9 settembre. Mettendo cosi' il governo davanti ad un'impasse perché la volontà di dare più poteri alle Regioni non si può subito applicare visto che secondo la legge è un commissario del governo ad essere in capo alle ricostruzioni del dopo terremoto.

Impegno a tempo pieno

Nell'incontro, i governatori hanno evidenziato come per un ruolo così impegnativo serva una figura ad hoc, impegnata non a mezzo servizio e non a tempo determinato. "Errani potevi chiamarlo ogni giorno e stava sempre sul terreno", raccontano fonti degli enti locali. Per questo sembra difficile che ad assumere il ruolo di commissario possano essere personalità come la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Elena Boschi o il ministro Claudio De Vincenti, già gravati da impegni istituzionali e di governo.

Fonti di Palazzo Chigi spiegano che c'è tempo fino al 9 settembre per scegliere chi prenderà il posto di Errani, scelto da Matteo Renzi nonostante appartenesse alla minoranza Pd.

Incarico che l'ex governatore dell'Emilia, vicinissimo a Pier Luigi Bersani, accettò impegnandosi a ricoprire un ruolo solo istituzionale, lontano dalle beghe del Pd. Ora Errani sarà libero di fare le sue scelte politiche e tra gli ex dem, ora in Mdp, in molti vedono naturale una sua candidatura in Parlamento quando si andrà alle elezioni politiche. Ma l'ex governatore garantisce che non è quella la molla della sua scelta, "figuratevi se a 62 anni mi metto a fare questi ragionamenti", taglia corto.

Se il nuovo commissario arriverà a settembre, si annunciano invece tempi più lunghi per cambiare la legge e dare più poteri alle Regioni. Si pensa di istituire per legge, forse nella legge di bilancio, un coordinamento delle Regioni che comunque lavoreranno in sinergia con il commissario del governo.

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Redazione