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Voto al Senato, vince l'inciucio ma Salvini spariglia le carte

Pd e M5S sospendono la crisi fino al 20 ma Salvini sfida Di Maio: "Ok il taglio dei parlamentari, poi si voti". Intanto Renzi...

Il Senato ha votato e deciso che il percorso della Crisi del Governo Conte comincerà non domani, non con la fretta che il paese merita, ma il 20 con le dichiarazioni del premier (sfiduciato dalla Lega) a Palazzo Madama.

Una vittoria della maggioranza Pd-M5S, la nuova maggioranza dell’inciucio che però, malgrado le spavalde dichiarazioni di Renzi (ne parleremo più avanti) ha poco da cantare vittoria.

Salvini infatti, un po' a sorpresa, ha sparigliato le carte sfidando “l’amico Di Maio” accettando il taglio al numero dei parlamentari per poi andare al voto “il giorno dopo” come dichiarato più volte in questi giorni dal leader grillino.

E così Di Maio si ritrova con le spalle al muro senza troppe vie d’uscita. Se dopo la riduzione di 345 tra deputati e senatori l’attuale Ministro dello Sviluppo economico dovesse dare vita al Governo dell’Inciucio con il Pd, anzi, peggio, con Renzi perderebbe qualsiasi possibilità di credibilità con il paese oltre che con la storia del suo Movimento.

A questo si aggiunge la conferenza stampa precedente al voto al Senato di Matteo Renzi. L’ex premier quello che “mi limiterò a fare il senatore silenzioso” ha invitato tutti ad unirsi per frenare Salvini ed il voto popolare andando oltre gli schieramenti e le opinioni, le parole del passato ed i programmi. Il tutto spiegando che le sue parole “non sono un problema per il Pd dato che parlo da Uomo di Stato, da ex Premier”.

Ecco, siamo alla nuova carica personale, un uomo solo al comando, al di sopra di ogni opinione, soprattutto al di sopra del suo partito con buona pace di Zingaretti che si trova del tutto delegittimato. Aggiungiamo che Renzi ha parlato di "democrazia parlamentare" per giustificare l'inciucio. Peccato che l'attuale Parlamento non rappresenti più il paese e non, come ha detto l'uomo di Rignano, percheé lo hanno detto due sondaggi. Perchè lo ha detto il voto, le Elezioni Europee di 3 mesi fa. Un voto politico e democratico che ha premiato la Lega e bocciato i Grillini. 

Non abbiamo idea di come finirà; non vorremmo soprattutto essere nei panni di Mattarella. Se è vero che l’inquilino del Quirinale sia alla ricerca non di un Governo del “tutti contro” o del “tanto per non votare” ma di una maggioranza politica il voto di oggi gli ha lasciato poche certezze. Il M5S all’angolo ed il Pd lacerato.

Il Ferragosto ed il suo ponte è salvo. Poi però testa bassa e pedalare

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