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Perché le aziende aprono palestre al loro interno

Movimento e attività fisica hanno effetti diretti sulla produttività al lavoro: aumento dal 20 al 50% dopo un allenamento

Praticare con regolarità esercizio fisico, è assodato, fa bene a corpo e mente ed è la miglior prevenzione contro malattie e invecchiamento precoce.

Ma gli effetti del movimento, tra i quali la maggiore ossigenazione cerebrale, da alcuni anni sono indagati anche come potenziatori sul lavoro.

E forse non a caso molte delle più grandi aziende italiane o quelle più visionarie, hanno compreso che allestire una palestra attrezzata per i dipendenti è un benefit che ha ritorni immediati in termini di produttività dei lavoratori e quindi di fatturato.

Per i più importanti imprenditori e uomini d'affari del mondo, l'allenamento è parte fondamentale della propria routine: Richard Branson, il proprietario della Virgin, si sveglia ogni giorno alle 5,00 per fare il pieno di endorfine, ma senza strafare: anche un esercizio a bassa intensità è sufficiente a mobilitare le sostanze benefiche.

Ma per il comune impiegato, quello che deve timbrare fantozzianamente il cartellino ogni mattina, stare otto ore alla scrivania, e poi correre a casa da moglie e figli, passando prima a fare cento commissioni, la palestra è un lusso che molto spesso non può permettersi.

E quando ci riesce, è costretto a rocambolesche piroette per far quadrare gli orari: fuga precipitosa nella pausa pranzo o appena finito il lavoro, ricerca spasmodica del parcheggio, cambio di tenuta, allenamento, doccia a tempo di record e nuovo cambio abiti, per tornare in tempo utile dalla famiglia o davanti al PC.

Certo sarebbe tutto più facile se trovasse la palestra già in azienda. E i megadirettori galattici, da quando hanno saputo che 30 minuti di camminata a passo regolare permettono di aumentare la produttività fino al 50%, non hanno perso tempo a far installare spazi all'interno dei luoghi di lavoro, dove i propri dipendenti possono praticare attività fisica durante le pause.

Più allenamento, maggiore concentrazione sul lavoro

"Uno studio condotto dalla Bristol University su duecento dipendenti di tre società ha valutato i risultati lavorativi nei giorni in cui si allenavano e in quelli in cui non facevano attività fisica? racconta la dottoressa Annamaria Crespi, pedagogista, coach e ideatrice del metodo Walk And Learn (cammina e impara).

?I risultati sono stati sorprendenti anche agli occhi dei ricercatori: nei giorni in cui i volontari si allenavano la concentrazione sul lavoro aumentava del 21%, il 22% finiva il lavoro in tempo, il 25% si concedeva meno pause e il 41% dichiarava di sentirsi più motivato?.

Un'altra indagine su 683 lavoratori li trovava più produttivi anche dopo soli 30 minuti di esercizio. A differenza da quel che si può inuitivamente pensare, non è un esercizio vigoroso il più adatto a dare la carica.Gli scienziati hanno scoperto che è vero esattamente il contrario: la migliore attività fisica in questo contesto è quella a basso impatto, come una camminata a ritmo regolare o 20 minuti in bicicletta con una pedalata costante.

Basta solo una mezzora al giorno

Per ciò che riguarda la durata, l'ideale sono 30 minuti al giorno raggiunti gradualmente. L'American College of Sports Medicine raccomanda che un incremento non superi i 10 minuti a sessione. L'attività fisica regolare migliora anche l'abilità nella gestione del tempo e nel rispetto delle scadenze.

Ma non finisce qui: il cervello, quando il corpo è in movimento, entra in uno stato di rilassamento che è direttamente correlato alla creatività e alle intuizioni.

Gli effetti, poi, si estendono alla sfera emotiva, stabilizzando il temperamento, aumentando la tolleranza allo stress e il senso di calma e incrementando le energie sul lavoro.

Soprattutto l'esercizio fisico annulla il tipico calo di performance del dopo pranzo: lo hanno verificato all'Università di Bristol dove hanno osservato che i lavoratori facevano il 25% di pausa in meno e le aziende apprezzavano un calo di assenteismo del 22% oltre ad una diminuzione del 17% per ciò che riguarda gli incidenti sul lavoro.

Camminare per contrastare il logorio del lavoro moderno

I lavoratori che hanno un impiego sedentario riferiscono rigidità del collo, problemi al tunnel carpale e mal di schiena, che, è stato calcolato dalla Labor Organization delle Nazioni Unite, costano 200 miliardi di dollari in perdita di produttività.

"Ecco perché WAL si propone di entrare nelle aziende e diventare uno strumento di benessere per i lavoratori? precisa la dottoressa Crespi ?WAL, acronimo di Walk and Learn è un metodo innovativo basato sulle scoperte della plasticità celebrale che dimostra come movimento e apprendimento, se esercitato insieme, si rinforzino reciprocamente?.

?Dopo i primi studi e le osservazione sul cervello delle persone anziane, siamo passati all'utilizzo della camminata con cuffie in cui si ascoltano lezioni di vario tipo, sui ragazzi, per saggiarne l'efficacia sull'apprendimento e ora siamo approdati all'uso nelle aziende in cui i manager aumentano la propria capacità di apprendere e utilizzare ciò che hanno imparato grazie al nostro training strutturato?.

Un recentissimo studio apparso quest'anno su Journal of Applied Psysiology su cavie ?ha mostrato che l'esercizio non aumenta solo la connessione tra le cellule celebrali, ma anche il numero di cellule staminali che daranno luogo a nuovi neuroni?.

Per saperne di più:

  • Attività fisica, così contrasta i danni della sedentarietà

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Angelo Piemontese

Sono nato a Pavia dove mi sono laureato in Fisica. Attratto dall'intrigante connubio tra scienza e scrittura, ho quindi conseguito la specializzazione post accademica in giornalismo scientifico e ho collaborato con le principali riviste del settore, soprattutto in ambito astronomico. Racconto le meraviglie del cielo con i piedi ben piantati a terra, ma anche storie di scienza, medicina e natura.

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