Per capirsi basta poco (a volte)
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Per capirsi basta poco (a volte)

I medici dell'associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo in Romania per portare speranza e salvare vite. Il racconto della terza giornata dell’anestesista Paolo Bianchi del Policlinico San Donato

Con i due piccoli pazienti operati martedì siamo arrivati a quattro da quando siamo arrivati a Bucarest. Si è trattato di un bambino di 7 anni anch’egli affetto dalla Tetralogia di Fallot (o “sindrome del bambino blu”) e di un neonato di appena 6 mesi e poco meno di 5 kg, a causa della sua specifica cardiopatia congenita che, esponendolo a frequenti infezioni polmonari, rende assai difficoltosa la sua regolare alimentazione e quindi la crescita di peso.

Entrambe le operazioni sono state svolte dal dottor Tammam Youssef senza complicazioni, ma come sempre in questi casi è necessario aspettare l'evoluzione dei prossimi giorni. Quella di martedì, quindi, è stata probabilmente la giornata con i casi più complessi sulla carta, almeno per quanto affrontato finora. Per oggi sono in programma due pazienti con difetti interventricolari e insufficienza della valvola abortiva associata. Per il resto, tutto procede bene.

La città di Bucarest ci regala anche uno sporadico sole che rende la missione un po’ più “leggera” mentre il gruppo di lavoro italo - rumeno inizia a essere ben oliato, al di là di alcune criticità linguistiche. Per ora però ci si arrangia: abbiamo capito che quando l'inglese non è sufficiente spesso basta dire la parola in italiano senza l'ultima vocale per intendersi al volo!

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