Parolisi in Cassazione, l'avvocato: se va male, faremo ricorso alla Corte Europea
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Parolisi in Cassazione, l'avvocato: se va male, faremo ricorso alla Corte Europea

A poche ore dal giudizio finale contro il soldato condannato all'ergastolo per l'omicidio della moglie Melania Rea, il suo legale Nicodemo Gentile lo definisce un "maltrattato" dalla giustizia


A meno di 24 ore dalla resa dei conti, l’’avvocato Nicodemo Gentile ha la febbre. Ma non perde la sua tempra battagliera e promette di essere regolarmente al suo posto domani, quando il processo a Salvatore Parolisi arriverà al suo ultimo stadio: la Cassazione.


Gentile chiede ai giudici della suprema corte di “riportare il processo sui binari delle regole” perché ritiene che nei due precedenti gradi di giudizio siano stati calpestati i diritti del suo assistito: “La ricerca di un colpevole a tutti i costi ha portato i giudici, per motivi diversi a sacrificare le regole del processo penale”.

Ricordiamo che il soldato Parolisi è stato condannato all’ergastolo in primo grado per aver ucciso la moglie Melania Rea, sentenza confermata in appello e pena ridotta a 30 anni. Ma Nicodemo Gentile ritiene Parolisi un “maltrattato dalla giustizia” e definisce “emotiva” la sentenza di primo grado e “viziata da pregiudizio” la seconda. Una giustizia che, stando al legale, non avrebbe perdonato al caporalmaggiore il fatto di essere un “bugiardo”.

Se poi la Cassazione dovesse confermare le due sentenze, l’avvocato Gentile non ha dubbi: “Faremo ricorso alla corte europea dei diritti dell’uomo”.

Salvatore Parolisi torna a casa a Frattamaggiore, Napoli, il 22 giugno 2011. ANSA / LAURIA - PRIMAPAGINA

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Carmelo Abbate