Orsoni, sindaco di Venezia, si è dimesso: la storia
STEFANO SCARPIELLO / Imagoeconomica
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Orsoni, sindaco di Venezia, si è dimesso: la storia

Chi è il controverso primo cittadino della Laguna entrato nella vicenda Mose per un finanziamento illecito nella campagna elettorale

Giorgio Orsoni, sindaco dimissionario del Comune di Venezia dopo essere entrato nella vicenda Mose per un finanziamento illecito di 560 mila euro nella campagna elettorale del 2010, si è oggi dimesso dal suo incarico chiamando in causa, nel verbale di interrogatorio, il suo partito: "Mi venivano a dire: guarda che c’è il tuo concorrente (Renato Brunetta, ndr ) che è in vantaggio. Si dice che ha un milione di euro, quindi tu fai la figura del pezzente... E poi insistevano perché fossi io stesso a finanziare... Mi dicevano: datti da fare per far arrivare risorse adeguate perché sennò rischiamo di andar male (...) Io mi sono adattato, questo non lo nego. E ho insistito con Mazzacurati".

Orsoni era tornato in libertà ieri mattina dopo una settimana ai domiciliari per finanziamento illecito nell'inchiesta sul Mose. Prima di dare le dimissioni ha disposto la revoca delle deleghe a tutta la giunta comunale di Venezia. "Non è un atto contro i singoli amministratori, ma vuole significare che è venuto meno il rapporto con la politica". Resterà ancora in carica per venti giorni, per il solo disbrigo delle questioni urgenti e obbligatorie.

Nel documento con cui rassegna le dimissioni da sindaco di Venezia Orsoni chiarisce: "Le vicende dell'inchiesta Mose hanno fatto emergere la mia estraneità al mondo della politica a cui mi ero prestato con spirito di servizio... Dopo un chiarimento e la disponibilità a rinnovare la mia carica mi sono messo a disposizione nuovamente". Ha però concluso: "Non sussistono le condizioni minime" per il mantenimento dell'incarico.

Orsoni era stato eletto, per il centro sinistra, al primo turno nel 2010. Aveva superato l'antagonista del centro destra Renato Brunetta. Si era insediato come sindaco l'8 aprile.

Al centro della sua attività amministrativa la necessità di affrontare la crisi economica che taglia risorse ad un comune particolarmente delicato come quello di Venezia. Era riuscito tra l'altro a sbloccare i fondi per la cosiddetta "Legge speciale" con cui lo Stato finanzia le opere per mantenere il tessuto cittadino. Tra le sue battaglie quella della restituzione dell'Arsenale alla città e il suo sostegno alla "battaglia" per trovare una soluzione condivisa al passaggio delle grandi navi nel bacino San Marco. Aveva accolto, il 7 e 8 maggio 2011, Papa Benedetto XVI in visita pastorale a Venezia.

Da avvocato civilista, esperto in diritto amministrativo, Orsoni è stato dal 1997 al 2003 presidente della Save Engineering Spa, società di ingegneria dell'aeroporto Marco Polo di Venezia. Dal 2000 al 2003 è stato Consigliere di amministrazione della Biennale di Venezia. Attualmente è Primo Procuratore di San Marco e vicepresidente della Fondazione Cini.

Dal 2005 è presidente della Compagnia della Vela di Venezia. Dal 1996 al 1998 è stato Consigliere giuridico del Ministro dei Lavori pubblici, nonché Capo dell'Ufficio legislativo del Dipartimento delle aree urbane.

Sul fronte politico con la Giunta del sindaco Paolo Costa (2000-2005), è stato assessore al Patrimonio e ai rapporti istituzionali del Comune di Venezia. Poi nel 2010, si presenta alle primarie per la scelta del candidato sindaco di Venezia della coalizione di centrosinistra, che vince superando Gianfranco Bettin (area ambientalista) e Laura Fincato (Pd).

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