Attacchi di Bruxellels; cordoglio a Berlino
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Oil for Islam: così il Belgio è diventato il Belgistan

L'islamizzazione è iniziata nel 1974, quando il cattolicissimo re Baldovino accettò il ricatto suicida dei sauditi: greggio in cambio di islam

Le scuole chiudono in Belgio non per la vacanze pasquali, ma per le vacanze di primavera. Il congedo di Ognissanti è definito invece - in base a una circolare ministeriale del 2013 - il congedo d'autunno, mentre le vacanze di Natale sono diventate vacanze d'inverno, in nome di una laicità che non deve urtare i figli di famiglia appartenenti ad altre religioni, compreso quel 20% di cittadini belgi di fede islamica che popolano oggi il Paese centro-europeo.

Come sia stato possibile che il Belgio sia diventato la culla del jihad europeo, dove si sono formati e sono cresciuti gli attentatori del Bataclan, lo ha spiegato con dovizia di particolari Giulio Meotti, su Il Foglio, in un articolo che riporta alla luce lo scellerato patto tra la monarchia saudita e il (cattolicissimo) re Baldovino nel 1974, greggio in cambio di Islam, con l’inserimento della religione islamica nel curriculum scolastico e l'affitto per novantanove anni del Pavillon du Cinquantenaire, un enorme edificio che sorge a duecento metri dal Palazzo Schuman e dal quartier generale dell’Unione europea, che i sauditi trasformarono nella Grande Moschea del Cinquecentenario, il luogo di culto dove dovevano pregare le decine di migliaia di musulmani che già allora lavoravano nelle miniere.

L’Arabia Saudita dona ogni anno un milione di euro alle venti moschee di Mollenbeek per il loro rinnovamento e manutenzione. Alla Grande Moschea di Bruxelles, dono del re belga ai sauditi, si sono formati imam come Rachid Haddach, uno dei più popolari predicatori salafiti oggi a Bruxelles, e che oggi gestisce la moschea Assouna di Anderlecht.

Il peccato originale del Belgio consiste nell’aver consegnato le chiavi dell’islam nel 1974 all’Arabia Saudita per assicurarci l’approvvigionamento energetico” ha sintetizzato il ministro francofono belga Rachid Madrane, musulmano, al giornale La Libre.


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