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EPA/CHRISTOPHE KARABA
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I sondaggi e la fine di Ncd

Il partito fondato undici mesi fa perde "pezzi" e voti. Come capitato a tutti quelli che hanno lasciato Berlusconi

15 novembre 2013: in una serata per mille motivi drammatica Angelino Alfano lascia Forza Italia e Silvio Berlusconi per fondare un nuovo partito: Nuovo Centrodestra (ncd). Una vera e propria "scommessa" che oggi, 11 mesi dopo quella giornata, proviamo a commentare con i numeri. Tralasciamo quindi le recenti vicende di alcuni esponenti del partito che hanno fatto ritorno ad Arcore; parliamo di voti, o meglio, di sondaggi.

Poco prima delle elezioni europee, Angelino Alfano dichiarava di "non aver paura delle urne, anzi; ci saranno grosse sorprese". Poi però per cercare di superare lo sbarramento del 4% decideva di allearsi con l'Udc di Casini; ed il quorum veniva superato per un soffio (4,38 con 1.199mila voti).

I sondaggi di questi giorni (la cui veridicità, come sempre, è tutta da dimostrare) raccontano di un partito ad un passo dalla scomparsa.

Secondo Ixè per Agorà (sondaggio del 10 ottobre) Ncd sarebbe al 2,4%

Secondo Euromedia per Ballarò (sondaggio del 9 ottobre) Ncd sarebbe al 2,5%

Cifre ben lontane da quelle sognate al momento della nascita del partito e che, alla luce dei "quorum" che dovrebbero essere presenti nella "prossima" legge elettorale, lasciano ben poche speranze di avere dei parlamentari eletti (a meno di alleanze più o meno disperate con questo o quel soggetto).

Numeri, parabole decadenti che ricordano quella di Gianfranco Fini. Il suo partito Futuro e libertà alla prima sfida elettorale (amministrative 2011) ottenne cifre vicine al 2,7%; un dato già basso ma che venne poi peggiorato in maniera sensibile alle politiche del 2013 dove Fli raccolse lo 0,47% decretandone di fatto la fine.



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Chiara Duri