Ozark Henry: una hit che vale una carriera
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Ozark Henry: una hit che vale una carriera

Incontriamo l'autore di I'm your sacrifice, il successo della vita che arriva dopo 20 anni di carriera

Una bella canzone non ha bisogno di star planetarie o video scandalosi per diventare una hit. Nemmeno di rotazioni radiofoniche ossessive: è il passaparola a trasformarla in un tormentone. È capitato a I'm your sacrifice: il ritornello "Oh oh oh ooow" ha catapultato il suo sconosciuto cantautore nelle top chart di mezza Europa. Lanciato dal successo sorprendente, Ozark Henry – all’anagrafe Piet Goddaer, belga, 43 anni d’età e quasi 20 di carriera – il 21 gennaio ha pubblicato Stay gold (X-Energy/Sony Music), suo settimo album, che in Italia sta diventando un caso discografico.

Qual è il segreto del successo di I’m your sacrifice?

"La sua semplicità. Il brano è la simbiosi perfetta di pianoforte e voce, la mia e quella di Amaryllis Uitterlinden, nient’altro. La melodia, d'impatto ma essenziale, arriva diritta al cuore senza disperdersi in effetti speciali. Come il testo".

Cioè?

"È il confronto diretto e senza filtri tra due persone che si amavano, in cui emergono paure, tormenti, accuse: chi non ha vissuto questi momenti difficili, per colpa di una relazione conclusa male? Tutti si immedesimano nella coppia ed è questo che rende potente il pezzo".

Non si tratta di una storia a lieto fine, eppure le ultime parole che canta sono "ci credo ancora".

"Sì, all'amore. Do un messaggio positivo: meglio provare emozioni, anche quelle non felici, che non provarle. Non soffrissimo, esisteremmo a metà e non scopriremmo quanto siamo forti: riusciamo a rialzarci da qualsiasi batosta. Insomma, ci rendiamo conto che non casca il mondo, se torniamo single (ride, ndr)".

Lei si è mai sacrificato?

"Certo! E mi sacrificherei ancora".

Per chi?
"Rispondere per la mia donna sarebbe banale, dico per i miei figli. Stay gold è frutto della gioia che mi ha regalato la seconda paternità: ho iniziato a comporre dopo due settimane dalla nascita della piccola di casa, che ha quasi 2 anni. L'esperienza di diventare genitore infonde un'energia fuori dal comune e si è rivelata una meravigliosa fonte di creatività".

A proposito di creatività, l'hanno definita il "David Bowie fiammingo": si è mai ispirato a Ziggie Stardust?

"Sì, è uno dei miei idoli, insieme ai Roxy Music, a David Sylvian e i suoi Japan: il loro estro e il loro coraggio hanno rivoluzionato la musica".

Come loro, si distingue per il look originale: nel suo caso, completo bianco e piedi nudi.
"Vero, però il mio intento l'opposto. L’abito semplice e rigoroso che indosso non è parte dello show: al contrario, aiuta a non distogliere l'attenzione dall'interpretazione. Perché non porto le scarpe sul palco? Perché senza sono più comodo, semplice!".

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Cristina Marinoni