Migranti Diciotti
ANSA/ORIETTA SCARDINO
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I migranti della Diciotti chiedono i danni allo Stato

Tramite uno studio legale in 41 hanno chiesto 70 mila euro per privazione della libertà. Ormai siamo alla farsa

Per un attimo verrebbe da pensare ad uno scherzo o ad una fake news da pagina facebook: i migranti della Diciotti hanno chiesto un risarcimentodanni allo Stato per "privazione della libertà". Un istante dopo però, visto l'argomento e soprattutto il nome della nave, si capisce subito che si tratta di una notizia vera. D'altronde se ci sono stati dei giudici che per quell'episodio avrebbero voluto processare il Ministro dell'Interno, Salvini, era facile prevedere che almeno un avvocato in Italia si sarebbe preso le loro difese da ogni punto di vista cercando un po' di giustizia per i migranti ed un po' di visibilità (che non fa mai male) per se stessi.

I fatti: 41 (tra cui un minore) dei 177 migranti della nave Diciotti hanno chiesto, appunto tramite un legale, una cifra variabile tra i 42 ed i 71mila euro di risarcimento allo Stato, al Ministro Salvini, al premier Conte.

Nelle 35 pagine del ricorso presentato dagli avvocati si cita la "violazione dell'articolo 13 della Costituzione Italiana e dell'art. 5 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo". Si racconta poi l'epopea del viaggio, i giorni dello sbarco vietato etc etc etc. per finire con la richiesta danni. 

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Salvini, che ha ricevuto per primo la comunicazione, ha subito risposto con un "al massimo un Bacio Perugina". 

A noi non resta che osservare le stranezze della richiesta, prima tra tutte il fatto che 16 su 41 siano nati il 1 gennaio. Il che la dice tutta sulla bontà dei documenti esibiti e sulle difficoltà di dare un'identità precisa ai migranti che arrivano sulle nostre coste e sono per lo più dei perfetti sconosciuti.

Ma è soprattutto la domanda stessa a far sorridere e forse a trasformarsi in un vero e proprio boomerang politico.

La maggioranza degli italiani è evidentemente a favore della linea dura contro gli sbarchi (ed i morti nel Mediterraneo. Il concetto meno ne partono meno ne muoiono, è dimostrato dai numeri) ed ascoltare una simile richiesta non farà altro che rafforzare questa posizione (di Salvini).

Gli italiani inoltre ricordano bene le lamentele che diversi migranti ospitati in strutture che allo stato costavano i famosi 35 euro al giorno perché "non c'era il wifi" o "si mangiava male".

Gli italiani non dimenticano le cooperative che hanno tratto profitti illeciti ospitando decine e decine di persone, a tempo indeterminato. 

Insomma, non sappiamo se l'idea della richieste di risarcimento sia venuta ai migranti, agli avvocati, ad una Onlus, a tutti e tre assieme. Sta di fatto che si tratta di una cosa sbagliata, quasi comica. Ma che, di sicuro, un effetto immediato lo avrà. Con questa storiella Salvini ci farà parte della sua campagna elettorale e, siamo sicuri, al prossimo sondaggio la Lega avrà guadagnato ancora.

Ps. Se poi la richiesta di risarcimento dovesse essere accolta un vantaggio per lo Stato ci sarà. Sapere, almeno il giorno della consegna del denaro, dove si trovano e chi sono queste persone


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