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I 10 migliori film di guerra di sempre da vedere assolutamente

I 10 migliori film di guerra di sempre da vedere assolutamente

Trincee di paura e fame, scene di combattimento epiche e disperate, orrore e morte. Ecco i film che raccontano la guerra con realismo crudo

Warfare – Tempo di guerra di Alex Garland e Ray Mendoza (dal 21 agosto al cinema) è un war movie tostissimo che catapulta al fronte con realismo inquietante. È tratto da una storia vera ed è basato sulle testimonianze dirette di un gruppo di uomini dei corpi speciali della marina americana, i Navy SEAL, tra cui lo stesso Mendoza, qui al suo debutto alla regia. Il film racconta in tempo reale la drammatica missione del 19 novembre 2006 a Ramadi, in Iraq.

L’uscita di Warfare – Tempo di guerra è l’occasione per ripercorrere qui i migliori film di guerra di sempre, soprattutto concentrati su scene di combattimenti epocali, truce realismo e trauma dell’orrore.

Ecco, secondo noi, i 10 film di guerra più belli.

Niente di nuovo sul fronte occidentale (2022) di Edward Berger

Un film potente e straziante, di perforante fascino visivo, che rivisita il grande classico letterario di Erich Maria Remarque. Durante la prima guerra mondiale, dei ragazzini tedeschi entusiasti si arruolano e raggiungono il fronte occidentale, nel Nord della Francia. L’ardore si infrange presto contro l’orrore e la disperazione. Trincee, fango, membra dilaniate, un’angosciante lotta alla sopravvivenza. Intanto il tema minimalista ma inquietante della colonna sonora di Volker Bertelmann si conficca addosso.

Quattro premi Oscar conquistati: miglior film internazionale, fotografia, scenografia e colonna sonora.

I 10 migliori film di guerra di sempre da vedere assolutamente
Immagine del film “Niente di nuovo sul fronte occidentale” (Credits: Reiner Bajo)

La grande guerra (1959) di Mario Monicelli

Tra commedia all’italiana e Storia, tra ironia e dramma. Alberto Sordi e Vittorio Gassman insieme, due furbastri che cercano invano di evitare il fronte. Eccoli al fronte, nel 1916, prima guerra mondiale, in trincea, in marcia, al freddo, tra tanta paura, così codardi da diventare eroi.

Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia e tre David di Donatello in bacheca.

Orizzonti di gloria (1957) di Stanley Kubrick 

Un film durissimo, che è una radicale presa di posizione contro la stupidità della guerra. Con sequenze di battaglia impressionanti, in bianco e nero.

Finanziato dalla sua star Kirk Douglas che era rimasto colpito da Rapina a mano armata di Kubrick, tratto dall’omonimo romanzo di Humphrey Cobb, Orizzonti di gloria è in ogni momento un appello contro l’orrore e l’insensatezza della guerra.
Durante la prima guerra mondiale due generali francesi ordinano un impossibile attacco suicida per ambizione e stoltezza. Quando l’impresa si conclude in un disastro, uno dei due chiede la fucilazione di tre soldati a caso per salvarsi la faccia.

Salvate il soldato Ryan (1998) di Steven Spielberg

Ispirato alla storia vera dei fratelli Niland, il film si muove con realismo crudo ed efficace nelle scene di battaglia, soprattutto nelle sequenze iniziali dell’approdo a Omaha Beach.
Nel giugno del 1944, durante lo sbarco in Normandia, il capitano americano interpretato da Tom Hanks riceve l’ordine di portare il suo drappello oltre le linee nemiche per trovare e salvare il soldato Ryan (Matt Damon), l’unico sopravvissuto di quattro fratelli.

Cinque Oscar vinti, per lo più tecnici, tra cui miglior regia.

Apocalypse now (1979) di Francis Ford Coppola

Guerra del Vietnam, 1970, terzo anno di conflitto. Un capitano americano (Martin Sheen) viene ingaggiato per rintracciare ed uccidere un colonnello carismatico (Marlon Brando), nella giungla cambogiana, a quanto pare completamente impazzito. Per farlo, intraprende un viaggio pericoloso e allucinato, nel cuore dell’oscurità umana.

Due premi Oscar (a sonoro e fotografia) e tre Golden Globe (regia, attore non protagonista a Robert Duvall e colonna sonora).

La battaglia di Algeri (1966) di Gillo Pontecorvo

Leone d’oro alla Mostra del cinema di Venezia, è una rappresentazione rigorosa (in bianco e nero) della lotta algerina per l’indipendenza dalla Francia, combattuta tra il 1954 e il 1962. Un film forte, dal taglio quasi documentaristico, tuttora testimonianza di fatti storici non così distanti.

Narrato per lo più in flashback, è interpretato soprattutto da attori non professionisti algerini. Inquadra in particolare il rivoluzionario Ali La  Pointe (Brahim Haggiag), con le musiche di sottofondo di Ennio Morricone.

1917 (2019) di Sam Mendes

Fango, cadaveri marci, carcasse di cavallo, esplosioni improvvise, scheletri di abitazioni divorate dalle fiamme: la corsa contro il tempo e contro la morte di due giovani militari è una messinscena tragica e bella che eppure pulsa di vita.

Ispirato ai racconti della prima Guerra mondiale che il nonno fece a Sam Mendes, 1917 ricostruisce una missione impossibile ed eroica, a mo’ di omaggio a tutti i soldati, del passato e del presente, e al loro sacrificio.
Due caporali britannici (George MacKay e Dean-Charles Chapman) fanno parte dell’ottavo Battaglione stanziato nel nord della Francia. Sono chiamati a una prova che sembra un suicidio.

Un film di guerra e di sopravvivenza che è un’esperienza immersiva ed emozionante, sempre al fianco dei suoi protagonisti.

I 10 migliori film di guerra di sempre da vedere assolutamente
Immagine del film “1917” (Credits: 01 Distribution)

Va’ e vedi (1985) di Ėlem Klimov

Con realismo terribile il regista russo ci porta durante la seconda guerra mondiale, nell’occupazione tedesca della Bielorussia nel 1943. Più che scene di battaglie epiche, il film ci pone di fronte al trauma della guerra, con sequenze di crudeltà atroce, attraverso lo sguardo del giovane protagonista Fljora (Aleksej Kravčenko), un adolescente che alla fine, così provato da quanto vissuto, sembrerà avere il viso di un vecchio.

La camera si ferma spesso su primi piani spettrali. Sembra di trovarsi dentro un girone dell’orrore. Non a caso il titolo del film è un verso dell’Apocalisse.

Fortemente antimilitarista, Va’ e vedi ha vinto il premio Venezia Classici per il miglior film restaurato alla Mostra del cinema di Venezia del 2017.

Ran (1985) di Akira Kurosawa

Una rivisitazione spettacolare della tragedia Re Lear di Shakespeare, in una meditazione sul potere e sull’orrore della follia umana. Nel Giappone feudale del XVI secolo, il signorotto anziano divide il regno tra i suoi tre figli: si scatena una guerra fratricida sanguinaria tra macchinazioni di palazzo e torbidi complotti. Il significato di “ran” in giapponese? “Caos”.

Un Oscar vinto per i costumi e il Bafta come miglior film straniero.

Platoon (1986) di Oliver Stone

Attingendo alla sua esperienza personale da volontario durante la guerra in Vietnam,  Stone ci porta dentro il conflitto, come se fossimo stati reclutati anche noi insieme al giovane protagonista (Charlie Sheen), in una rappresentazione autentica e coinvolgente del fronte. Con lui nel tanfo umido della giungla, aspettando l’attacco nemico.

Quattro Oscar in bacheca (miglior film, regia, montaggio, sonoro) e tre Golden Globe (miglior film, regia, attore non protagonista a Tom Berenger, spietato sergente dal viso sfigurato).

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