Maruccio, il Fiorito dell'Idv?
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Maruccio, il Fiorito dell'Idv?

Indagato per peculato il capogruppo Idv alla Regione Lazio che sui conti dell'Idv ci disse...

Non fu semplice ottenere il rendiconto dell'Idv alla Regione Lazio che Panorama ha pubblicato in esclusiva due settimane fa. Lo stesso documento finito ora sotto la lente della Procura di Roma che ha iscritto il capogruppo Vincenzo Maruccio nel registro degli indagati con l'accusa di peculato per essersi impossessato indebitamente di 700mila euro sottraendoli ai fondi regionali destinati al suo gruppo.

Per ottenere il rendiconto, dopo numerosi contatti telefonici, messaggi che restavano senza risposta, fummo costretti a inseguire letteralmente il capogruppo attraverso i corridoi della Pisana. Andò avanti per un'intera giornata, quella di lunedì 17 settembre, che si concluse, al termine di consiglio regionale fiume sui tagli, con il ritiro delle dimissioni minacciate da Renata Polverini e con la promessa, da parte di Maruccio, di consegnarci la mattina seguente il prezioso documento.

34 anni, calabrese di Vibo Valentia, avvocato, ex assessore regionale ai Lavori pubblici durante la Giunta Marrazzo, segretario regionale dell'Idv, in qualità di capogruppo Maruccio ha sempre gestito i conti in assoluta autonomia. Talmente geloso delle sue prerogative da rinunciare anche al tesoriere. “E' uno che non ha mai voluto delegare”, spiegava a Panorama un suo strettissimo collaboratore, “Nessuno di noi ha mai avuto accesso ai conti del gruppo – ci rivelò un altro consigliere - non sappiamo quanto entra, non sappiamo quanto esce, non sappiamo come vengono spesi i soldi”. Anche oggi il braccio destro di Maruccio, Giulia Rodano, se da una parte si prodiga a giurare che tutti i soldi del partito sono sicuramente stati spesi per “attività politiche e collettive”, dall'altra è costretta ad ammettere “Rendicontazione? Io non l'ho vista, ma c'è, ci sono le fatture”. Già, le fatture, quelle che nessuno, eccetto Maruccio, ha però mai avuto sotto mano.

Ma andiamo avanti. Quando Maruccio, mantenendo l'impegno, consegnò a Panorama il rendiconto del gruppo, spiegando a grandi linee voce per voce come avrebbe utilizzato quei soldi, venne fuori che l'Idv, per cinque consiglieri, aveva ottenuto nel 2011 oltre un milione duecentomila euro. Tra le uscite più consistenti quella da 134mila euro per i compensi dei collaboratori, 220mila per riunioni, convegni e conferenze e 370mila per la diffusione dell'attività del gruppo. “Sì, sono spese folli – ammise allora lui stesso con Panorama. E allora perché le avete fatte? “Perché ci hanno dato questi soldi e noi li abbiamo spesi”.

Già in passato coinvolto in un’inchiesta per false fatturazioni e accusato qualche giorno fa in diretta tv nello studio di Ballarò da Renata Polverini che, rivolgendosi ad Antonio Di Pietro, disse: “Abbiamo denunciato un tuo ex assessore alla Corte dei Conti perché fece prendere un arbitrato, sulla Roma-Latina, ad un socio del suo studio legale”, adesso Maruccio si ritrova al centro di una nuova bufera.

Ad accusarlo oggi è la Procura di Roma che ipotizza il reato di peculato, lo stesso per cui il 2 ottobre scorso è stato arrestato l'ex capogruppo Pdl Franco Fiorito e per cui sono indagati anche i suoi due ex segretari Boschi e Galassi.

Anche in questo caso il nuovo filone d'inchiesta sarebbe scattato a seguito di una segnalazione della Banca d'Italia in merito a movimenti bancari sospetti. Stamattina la Guardia di Finanza ha perquisito l'ufficio di Maruccio alla Pisana e le sue abitazioni a Roma e a Maierato, in Calabria.

Finora sarebbero stati trovati assegni, prelievi in contanti e bonifici per 500mila euro che in due anni Maruccio si sarebbe assegnato senza motivazioni o con motivazioni generiche. Ma si parla anche anche di altri 200mila euro di prelievi in contanti da due conti del gruppo dell'Idv effettuati nell'ultimo anno.

Nel frattempo, come ordinato dal leader Idv Antonio Di Pietro, Maruccio si è dimesso da ogni incarico "dal partito, da coordinatore regionale dell'Idv, dal suo ruolo di capogruppo e consigliere regionale''. “La magistratura svolga il suo compito – ha commentato Di Pietro - ma questa è la risposta che la politica deve dare".

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Claudia Daconto