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Mario Monti lancia la "patrimoniale"

Dietro la proposta del Senatore a Vita la solita visione antica del fisco che in 30 anni ha distrutto il paese

“Una patrimoniale? Non ci sarebbe nulla di male”. Così parlò Mario Monti, illustre Senatore a Vita (che in Senato ci va pochino dato che ha un indice di presenza del 6,49%, cioè 1239 sedute su 19102. Dati Openpolitics) che ad un giornalista ha lanciato la sua proposta per evitare l’aumento dell’Iva e migliorare i conti dello Stato.
Quindi vai con la brillante ed innovativa idea della Patrimoniale (che nessuno mai voterà, ovvio).
L’esperienza e la competenza in materia economica dell’ex Presidente del Consiglio del Governo “tecnico” ed ex commissario europeo rende del tutto plausibile e corretta questa proposta. La cui efficacia in termini “contabili” è innegabile.
Quello che però fa rizzare i capelli è che invece che pensare ad una nuova politica fiscale che sta lentamente uccidendo il nostro sistema economico (siamo primi per evasione fiscale e tra i primi per tassazione globale, vicini al 50%) la ricetta è sempre quella: altre tasse. Patrimoniale infatti è solo un nome per chiamare l’ennesimo prelievo di quello (spesso poco) che ci è rimasto.
Ci permettiamo di ricordare al Senatore Monti che nelle ultime elezioni gli italiani, scegliendo il Movimento 5 Stelle come primo partito e dando alla Lega la supremazia nel centrodestra (e i due partiti si preparano, stando ai sondaggi, a superare il 50% se sommati alle europee) hanno di fatto bocciato e mandato in pensione un ventennio (se non di più) di ricette economiche e fiscali punitive, restrittive, deprimenti che hanno ucciso questo paese.
Sarebbe quindi ora che qualcuno, anche lo stesso Monti, proponesse qualcosa di nuovo, di innovativo, capace di dare una scossa ad un paese che sta barcollando e per il quale serve non un’aspirina, ma un elettroshock.

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