'Marino, invece del salva Roma vendi le partecipate'
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'Marino, invece del salva Roma vendi le partecipate'

I suggerimenti del sindaco di Varese, Attilio Fontana, alle dichiarazioni di Ignazio Marino di trasferire nella città lombarda tutte le manifestazioni - Il sondaggio  - Salva-Roma: cosa succede senza

Caro sindaco Marino, ho letto le Tue dichiarazioni per fare di Varese la capitale di tutte le manifestazioni italiane, da quelle dei sindacati ai black block ai No Tav. Accetto con grande piacere! Solo una cortesia. Quando mi mandi i manifestanti – e se lo vuoi fare con apposita legge nazionale tanto meglio - ti pregherei di aggiungere: gli 800 milioni di euro che ogni anno Roma si prende fuori bilancio, le sedi dei ministeri, quelle delle ambasciate. E mettici anche l’Acea, la saprò rendere certamente più efficiente di quanto sia ora. Garantisco un’accoglienza degna di una città come Varese, con una qualità della vita alta, una natura stupenda, un clima, rispetto a quello capitolino, meno afoso d’estate, e sferzante e tonificante d’inverno”.
 
Non si è fatta attendere la risposta di Attilio Fontana, sindaco di Varese alle dichiarazioni “strillate” del collega romano, Ignazio Marino di voler trasferire tutte le manifestazioni dalla Capitale alla città lombarda, rilasciate durante la "richiesta urgente”, al Governo, del rinnovo del decreto "salva Roma" da 800 milioni di euro per sanare il bilancio disastrato della città.

Sindaco Fontana, bisogna alzare la voce  per ottenere  finanziamenti?

“Queste persone che strillano e minacciano di fermare una città mostrano al Paese davvero uno scarso senso civico. Inoltre non hanno rispetto verso tutti quei cittadini italiani che silenziosamente, sotto la pioggia hanno fatto la fila agli sportelli per pagare anche la mini Imu, una tassa vergognosa.. come si fa a chiedere a queste persone di pagare i debiti di Roma? Perché i soldi del decreto Salva Roma sono le tasse di tutti i cittadini onesti. Il sindaco Marino non ha capito che in questo Paese o si cambiano le cose o si va a fondo. E non si risolve il problema con 800 milioni di euro”.

Secondo lei che cosa dovrebbe fare il sindaco di Roma per salvare i “conti” e la città?

“Certamente non alzare la voce e pretendere un fiume di soldi ma vendere le società partecipate e i gioielli di famiglia. Ad esempio potrebbe pensare a vendere Atac, Ama e tutte le altre. In questo modo prenderebbe dei soldi, pagherebbe i debiti e eviterebbe di farne altri. Non credo sia civile far pagare lo stipendio agli 85 dirigenti di Atac a tutti i cittadini d’Italia… ”.

La cifra stanziata per “salvare” Roma avrebbe salvato tutti i Comuni d’Italia…

“Sì. L’Anci ha chiesto più volte di avere 1 miliardo di euro da distribuire tra i vari enti locali. E adesso la città di Roma, da sola, si prende tutto quello che avrebbe aiutato un’intera nazione”.

Ad esempio, il Comune di Varese di quanti fondi avrebbe bisogno?

“10 milioni di euro”

Da usare come?

“Dobbiamo rivedere il sistema stazioni, il teatro, una scuola nuova che con difficoltà stiamo ultimando, il palazzetto del ghiaccio e tutti gli impianti sportivi. Al comune di Varese basterebbe che il Governo sbloccasse i 30 milioni del Patto di stabilità”.

Dopo Marino anche De Magistris “piange”..

“Si, ma a Napoli un cittadino su 2, quindi la metà della popolazione, non paga le tasse. E questa situazione non è certamente una novità di quest’anno. Purtroppo va avanti da anni e tutti, da anni, ne erano a conoscenza..”

E adesso che cosa è cambiato?

“Che adesso non ci sono più fondi. Prima tutti sapevano ma c’erano le risorse economiche per ‘tollerare’ quella mentalità e quel modus vivendi sbagliato. Oggi, non ce lo possiamo più permettere. E assieme ai soldi è finita anche la tolleranza”.    

  

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Nadia Francalacci