Mare nostrum pieno di droga
ANSA/GIUSEPPE LAMI
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Mare nostrum pieno di droga

Boom di sequestri della Finanza nel Mediterraneo per il caos nel Nord Africa: in sette mesi triplicate le tonnellate di stupefacenti rispetto all’intero 2013

Non solo decine di migliaia di profughi, ma anche decine di tonnellate di droga. Il caos in molti paesi del Nord Africa e del Medio Oriente ha annullato i controlli su quelle coste, in particolare della Libia e dell’Egitto, e così nei primi sette mesi di quest’anno (ultimi dati disponibili) la Guardia di finanza ha sequestrato nel Mediterraneo 104 tonnellate di stupefacenti contro le 33 dell’intero 2013. Su base nazionale, in sette mesi sono state sequestrate 126 tonnellate rispetto alle 72 dell’anno scorso: il boom, dunque, dipende dalle navi mercantili stipate di droga che i trafficanti indirizzano verso la Sicilia e la Calabria oppure, secondo un’ipotesi investigativa, verso coste africane e mediorientali per scambiarle con armi.


«A bordo troviamo enormi quantità già stoccate e con simboli e colori che indicano un certo destinatario» spiega a Panorama il colonnello Joselito Minuto, capo della centrale operativa della Finanza. «In massima parte si tratta di hashish prodotto in Marocco. Da tempo, ormai, le navi non hanno più un carico di copertura, ma sono interamente dedicate al traffico di droga». Spesso i finanzieri si trovano di fronte mercantili con regolare equipaggio, il cui armatore svolge una normale attività anche se occasionalmente accetta denaro dai trafficanti. Navi con bandiera del Togo o della Moldavia, per citare gli ultimi casi, sono state individuate dagli aerei del comando operativo aeronavale di Pratica di Mare e abbordate nel Canale di Sicilia. Tocca poi agli investigatori del Gico ricostruire i vari tasselli dell’organizzazione.  (S.V)
                   

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