M5S: "Non siamo pronti per il Parlamento"
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M5S: "Non siamo pronti per il Parlamento"

Ammissione choc di un grillino mentre sono in corso le "parlamentarie" di Grillo

Speriamo per Angelo Storari, già cacciato in passato dal Movimento 5 Stelle, che Beppe Grillo non legga mai quest'intervista. Il rischio è che se la leghi al dito e al momento giusto gli presenti il conto e il ben servito.

No, le solite questioni di democrazia interna stavolta non c'entrano, c'entra invece un'obiezione alla linea imposta dal Capo potenzialmente ancora più destabilizzante.

Ammette in sostanza Storari che il livello di preparazione tra le fila del Movimento è troppo basso per ambire a sedere in Parlamento. Bum!

Per carità, quello delle parlamentarie – neologismo che nemmeno gli piace - “è un esperimento sociologico bellissimo, una rivoluzione copernicana della politica che se prima girava intorno ai partiti adesso gira intorno alle persone. Ma solo un anno fa Beppe venne da noi a Ferrara per dirci che dovevamo occuparci da vicino del nostro territorio e basta”.

Ma chi è Angelo Storari? Angelo Storari, 52 anni, ferrarese, esperto di cooperazione internazionale, pedagogista e formatore, scarsa dimestichezza con la tecnologia, candidato nel 2009 al Consiglio comunale, nel 2010 alle regionali, ha rischiato di fare la fine degli altri epurati di Grillo quando l'ex comico ordinò alla lista civica Progetto per Ferrara, messa su con l'amico di allora Valentino Tavolazzi e apparentata con il Movimento 5 Stelle, di non utilizzare più il suo simbolo. Finì che dopo un po' Storari ruppe con Tavolazzi – più tardi cacciato dal M5S – e abbracciò Grillo. Di cui oggi si dice “grande amico”.

Nel frattempo si arriva alle “parlamentarie” per la scelta dei candidati alle prossime politiche e alle polemiche sollevate dallo stesso Tavolazzi in merito alle garanzie di regolarità del loro svolgimento. “Una richiesta legittima per carità – commenta Storari – anche se non credo che in questo momento sia utile discutere gli ordini, ehm, le disposizioni dall'alto mentre si sta combattendo una guerra. Anche su questa questione della democrazia interna, discutiamone quando saremo un po' più tranquilli. Tavolazzi continua a polemizzare, ma ancora non ha deciso se vuole stare dentro o fuori”.

Ma a sollevare polemiche in questi giorni non è solo Tavolazzi.  Vere e proprie epurazioni sono state infatti denunciate nelle scorse ore da tre militanti bolognesi: Ivano Mazzacurati, Alessandro Cuppone e Lorenzo Andraghetti che, dopo aver eseguito con successo tutto la procedura con tanto di video caricato, si sono visti cancellare dalla lista senza alcuna spiegazione. Storari sostiene di non saperne nulla “ma può anche trattarsi di un disguido tecnico. Nemmeno io sono ancora riuscito a loggarmi per votare”.

Per votare o per candidarsi?

No, io non mi candido.

E come mai?

Perché penso che non siamo ancora pronti per partecipare alle elezioni politiche.

In che senso?

Io, per esempio, non saprei che risposte dare al Paese sulla questione Alitalia.

Storari, si rende conto di quello che sta dicendo? Che il Movimento 5 Stelle, destinato a fare un pieno di voti alle prossime elezioni, manderà in Parlamento decine di deputati e senatori senza un'idea su come affrontare le questioni cruciali del Paese?

E' per questo che dico che, per quanto mi riguarda, io avrei aspettato a compiere questo salto. Avrei aspettato almeno un paio di anni per consolidarci meglio sul territorio e formarci su questioni più complesse a livello nazionale. Senza contare che abbiamo dovuto fare tutto di corsa, in tempi strettissimi, per cui anche la scelta su come selezionare le candidature è stata  presa pensando a quale fosse il male minore.

A proposito di “male minore”, lei per caso ha buttato un occhio ai video di autocandidatura degli aspiranti parlamentari?

No, ancora non ho avuto occasione.

Allora, c'è La Gianna sponsorizzata dalla figlioletta perché “fa i dolcini buoni"; quello che accende la telecamera, si siede sul divano, inizia a parlare ma è completamente fuori inquadratura; il tizio che si chiede perché la gente dovrebbe votarlo e si risponde “e perché no?”; il giovanotto che allestisce una finta intervista e quando la spalla gli chiede quale sarebbe la prima cosa che farebbe da eletto lui risponde “eh, bella domanda!”; quello con lo slogan “contro ogni sopruso vota Piluso”. Non pensa che se i vostri candidati sono questi, sia quasi meglio tenersi i vecchi politici?

(Ride) Ma guardi, io non biasimo queste persone, mi auguro solo che poi ci sia una selezione. E comunque chi sarà eletto rappresenterà solo il terminale di una rete di cittadini e di altrettante competenze. Per cui se uno ha quel minimo di umiltà di andare a chiedere a chi ne sa più di lui, che sia competente lui in prima persona su specifiche tematiche in fondo conta poco.

Per cui ogni volta che gli toccherà presentare una proposta di legge, un'interrogazione, un emendamento consulterà la rete?

Sì, per quanto riguarda i contenuti, ogni volta che sarà possibile. Da un punto di vista burocratico, non credo che per imparare il funzionamento della macchina servano più di tre mesi. Poi, per carità, lo dice anche Beppe che anche noi avremo i nostri Scilipoti e commetteremo i nostri errori, però è anche vero che siamo nati solo da tre anni!

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Claudia Daconto