Legge elettorale, c'è l'accordo
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Legge elettorale, c'è l'accordo

Premio del 15% alla coalizione che al primo turno raggiunge il 37%  Sbarramento dal 5% al 4,5%. Clausola salva-Lega. Ma, sulla strada dell'approvazione, c'è l'incognita dei franchi tiratori

Mancano ancora i crismi dell'ufficialità ma Matteo Renzi e Silvio Berlusconi - dopo l'incontro della scorsa settimana in Largo Nazareno - avrebbero stretto l'accordo pressoché definitivo sulla legge elettorale prima che arrivi in aula. Punto chiave dell'accordo, stretto al termine di una convulsa mattinata di  telefonate tra gli emissari dei due principali partiti, è l'innalzamento della soglia di sbarramento per ottenere il premio di maggioranza dal 35% al 37%. Rimane in piedi - nel caso nessuna coalizione riesca a raggiungere la soglia prefissata - il doppio turno.

Per evitare che qualche forza politica possa cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza Pd e Fi si sono accordati sul fatto  che nessuna coalizione che ottenga il premio del 15% possa superare il 55% della rappresentanza. Rimane ferma l'intenzione di procedere in questa legislatura ad abolire il bicameralismo perfetto, anche se i tempi potrebbero allungarsi.

Per venire incontro a Ndc e Sc la soglia per entrare in parlamento - per i partiti che si presentino in coalizione - è stata ridotta dal 5% al 4,5%. La Lega Nord ha portato invece a casa, come voleva il centrodestra, una sorta di clausola di salvaguardia che consente ai partiti territoriali che ottengano almeno il 9% in tre regioni di avere comunque una rappresentanza parlamentare anche se non dovessero superare la soglia del 4,5%. Una coda di trattativa potrebbe ancora riguardare ritocchi alla soglia di accesso per i partiti non coalizzati (oggi all’8%) e per le coalizioni (12%). 

Ora la battaglia si sposta in parlamento dove oggi cominceranno le votazioni nelle commissioni e dove i piccoli partiti centristi hanno già annunciato battaglia, magari spalleggiati dal M5S. Domani, l'esame del testo passa in aula, ed è lì - quando il voto si farà segreto - che la strada verso la riforma potrebbe farsi molto accidentata. Anche perché Renzi potrebbe faticare a tenere sotto controllo i suoi.  Tra i quali il  democratico-cuperliano Giuseppe Lauricella che con un emendamento vorrebbe subordinare l'entrata in vigore della legge all'abolizione del Senato. E mentre i cinque stelle annunciano battaglia in aula, i franchi tiratori affilano le armi, Vendola lancia strali contro una legge che disprezza le minoranze e Quagliariello (Ndc) inventa il termine vampirellum, molti parlamentari Pd e Fi si chiedono: riusciremo a tenere sotto controllo le truppe? 

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