L'Austria dopo le dimissioni del cancelliere Faymann
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L'Austria dopo le dimissioni del cancelliere Faymann

Il timore di un voto anticipato che favorirebbe l'opposizione euroscettica costringerà popolari e socialisti a rinnovare la Grosse Koalition

Dopo le dimissioni del cancelliere socialista austriaco Werner Faymann, i due partiti della coalizione di governo, i socialdemocratici e i democristiani, stanno cercando una soluzione politica per scongiurare l'ipotesi delle elezioni anticipate prima della naturale scadenza del mandato prevista per il 2018.

A rendere necessario un rimpasto di governo, dopo il passo indietro di Faymann e l'assunzione della presidenza ad interim della Spo da parte del sindaco socialdemocratico di Vienna Michael Häupl, c'è soprattutto il fatto che andare al voto oggi rischierebbe di consegnare il Paese all'Fpo (Partito delle Libertà) di Heinz-Christian Strache, un partito, ultrapopulista che, spinto dalla crisi dei migranti, ha stravinto il primo turno delle elezioni presidenziali del 24 aprile. Il suo candidato, Norbert Hofer, ha ottenuto infatti quasi il 35% dei voti ed è il favorito nel secondo turno, indetto per il 22 maggio, in cui dovrà affrontare il candidato di sinistra, l'ecologista Alexander Van der Bellen.

 Il nodo politico per rivitalizzare la Grosse Koalition austriaca riguarda il possibile successore di Faymann. La cupola del Partito Popolare (Ovp) di Reinhold Mitterlehner, attuale capo del Governo ad interim, è infatti contraria all'automatismo che prevede che il prossimo premier possa essere sempre indicato dal Partito socialdemocratico nella persona del nuovo presidente del partito. Il timore di un regalo all'opposizione ultranazionalista dell'Fpo tenderà sìad appianare i dissidi tra i due storici partiti di governo del Paese. Ma l'uscita dalla crisi istituzionale che si è aperta in Austria - con il disastroso (per la Grosse Koalition) risultato delle presidenziali -  non sarà comunque rapida.

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