Largo ai giovani (purché piacciano ai vecchi)
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Largo ai giovani (purché piacciano ai vecchi)

Che cosa rimarrebbe del Parlamento se si concretizzasse l'idea di Berlusconi di fondare un partito di under 45?

E se l’altra folle idea di Silvio Berlusconi (dopo  quella di battere euro con la zecca di Stato) divenisse realtà? Un nuovo  soggetto politico che al suo interno non abbia uomini al di sopra dei  45 anni. Tanto è bastato a far impallidire i deputati del Pdl che certo  non possono nascondere i propri anni. Una provocazione si è detto.  Chissà, e però la pur sempre vituperata casta, mai come oggi è stata  attaccata così tanto da ogni parte (Grillo per ultimo). Neppure  l’autorinnovamento sembra bastare e il taglio ai rimborsi elettorali,  rimane poca cosa. Sarà per questo motivo che la provocazione dell’ex  premier non è poi apparsa cosi balzana e riscuota il consenso sia dei  formattatori del Pdl, il sindaco di Pavia, Alessandro Cattaneo in testa, sia di chi alla rottamazione della classe dirigente ne ha fatto un refrain.
 
Ma a fin dei conti chi sarebbero i politici del Pdl e non solo, che  rimarrebbero se passasse la soglia dei 45 anni? Pochi. A partire dallo  stesso Pdl che alla guida ha Angelino Alfano che tra pochi mesi sarebbe  tagliato fuori, dato che per l’anagrafe è nato proprio 45 anni fa. Ma la  lista sarebbe lunghissima. Innanzitutto il capogruppo alla Camera del  partito, Fabrizio Cicchitto con i suoi 62 anni, stessa cosa per Maurizio  Gasparri suo epigono al Senato con 56. Tra i coordinatori del Pdl,  neppure uno rimarrebbe al suo posto. Da Ignazio La Russa ( 65 anni) che  starebbe pensando a un nuovo partito che raccolga la diaspora aennina, a Sandro Bondi (53) fino a Denis Verdini, l’uomo forte del partito con i  suoi 61 anni. Anche il moderato Maurizio Lupi ha superato la soglia,  visto che ha 53 anni, come Giorgio Stracquadanio stessa età o Renato  Brunetta (62 anni) superato in senescenza da Giulio Tremonti (65). Fuori  pure il sempreverde Claudio Scajola (64) insieme a Franco Frattini (55), per non parlare dell’ex ministro alla Difesa, Antonio Martino (70). Stessa situazione per Gianni Alemanno, sindaco di Roma  (54) e  Renata Polverini che ha da poco festeggiato il mezzo secolo (Auguri!).
 
Chi ha tutti i requisiti nel partito di Berlusconi, sono l’ex ministro  delle Pari Opportunità, Mara Carfagna (36), Raffaele Fitto (42),  Mariastella Gelmini (38), Barbara Saltamartini (40), Nunzia De Girolamo (37) e la “giovanissima” Giorgia Meloni (35), mentre sarebbe al limite  Maria Vittoria Brambilla (44).
 
Se la proposta venisse accolta dagli altri partiti, non si contano i  leader che si ritirerebbero a vita privata. Nel Pd, sarebbe pure un  esodo. Fuori Rosy Bindi (61), Pierluigi Castagnetti (67), Dario  Franceschini (54), Giorgia Melandri (50), Walter Veltroni (57), Anna  Finocchiaro (57) e perfino il vicesegretario Enrico Letta è di un anno  oltre i quarantacinque. Discorso a parte per i sindaci dove svetta  Giuliano Pisapia che non è del Pd, bensì del centrosinistra (63).
 
Tra giovani turchi e rottamatori nel Pd, hanno il certificato di nascita  giusto: Francesco Boccia (44), Daniela Cardinale (30) che è figlia del  Cardinale ex ministro delle Comunicazioni, Marianna Madia (32), Andrea  Orlando (43), Matteo Orfini che fa parte della segreteria (35), il  simbolo del rinnovamento Matteo Renzi (37). Chi l’avrebbe detto che  invece il “turco”, Stefano Fassina, colui che si è detto pronto a  staccare la spina al governo Monti, avesse già 46 anni?
 
Nell’Udc sarebbe rifondazione. Fuori gli storici Rocco Buttiglione (64),  il segretario Cesa (61) e l’ex segretario della Cisl, Savino Pezzotta (69). Al loro posto ci sarebbero gli sconosciuti Alessio Bonciani (40) e Roberto Occhiuto (43).
 
La Lega si sa, aveva trovato un volto giovane… Adesso è l’ora di Bobo  Maroni (57), ma dell’ex segretaria chi rimarrebbe? Non Roberto Calderoli (56) e neppure Roberto Castelli che di anni ne ha sessantasei come  Manuela Dal lago (66). Avanti quindi a Matteo Salvini, da poco  segretario della Lega in Lombardia (39), a Flavio Tosi, riconfermato  sindaco di Verona (43) e a Marco Reguzzoni (43).
 
E non va meglio nell’Idv dove il capogruppo alla Camera Massimo Donadi ha  49 anni, Francesco Barbato (56) e Leoluca Orlando, sindaco a Palermo  sessantacinque.
 
Chi sta decisamente bene con gli anni è invece il Movimento5Stelle, che  ha eletto a Parma, Federico Pizzaroti (39) che in sua dichiarazione si  definiva già vecchio, a Roberto Castiglion (32) sindaco di Sarego in  provincia di Vicenza, come Giovanni Favia, primo consigliere regionale  in Emilia Romagna che ha 31 anni
 
Come dire, largo ai giovani, ma sempre con il consenso dei vecchi.

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Carmelo Caruso