Anna Wintour, un inviato glamour per Obama
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Anna Wintour, un inviato glamour per Obama

La direttrice di Vogue potrebbe diventare ambasciatrice degli Usa in Gran Bretagna. Il presidente la ripagherebbe così del suo impegno in campagna elettorale

Dal Diavolo veste Prada al Dipartimento di Stato, passando per la Casa Bianca e Buckingham Palace; mostrando il meglio delle sue caratteristiche - il carisma e l'impenetrabilità del personaggio - così utili nella missione di un diplomatico. I rumours di Washington dicono che Anna Wintour, la leggendaria e potentissima direttrice della rivista Vogue, potrebbe diventare ambasciatrice degli Stati Uniti in Gran Bretagna. Per lei, britannica di nascita, diventata solo dopo cittadina americana, sarebbe un "ritorno a casa" con tutti gli onori del caso.

Barack Obama starebbe pensando a lei per rappresentare gli Stati Uniti a Londra o a Parigi. Un premio per l'aiuto dato durante la campagna elettorale. La Wintour è entrata infatti nella top ten dei finanziatori del comitato per la rielezione del presidente, raccogliendo più di 500.000 dollari in diverse iniziative, tra cui, le più importanti, la cena da 40.000 dollari a invitato, nella casa newyorkese dell'attrice Sarah Jessica Parker e quella in agosto, nel Connecticut, nella tenuta del produttore cinematografico Harvey Weinstein (38.500 dollari per un posto a tavola).

Premiare con una rappresentanza diplomatica coloro che ti hanno dato un grande aiuto per vincere le elezioni è una tradizione per i presidenti americani. E Obama non fa certo eccezione. Durante il suo primo mandato ha nominato 59 nuovi ambasciatori, molti dei quali per meriti elettorali (almeno una trentina) e senza alcuna esperienza nel campo della diplomazia. Oltre a quello dei Anna Wintour, per l'ambasciata di Parigi gira anche il nome di Matthew Barzun, un altro grande finanziatore di Obama. In gara anche Marc Lasry, fondatore della Avenue Capital Management, anch'egli nella top ten dei donatori.

La direttrice di Vogue andrebbe a prendere il posto di Louis Susman, un banchiere di Chicago, che ha finanziato Obama nella campagna del 2008, mentre Charles Rivkin, manager dell'industria dell'intrattenimento, lascerebbe la sede francese.

Già ci sono i primi commenti della stampa britannica alla notizia di una nomina di Anna Wintour ambasciatrice a Londra. The Telegraph dice che se così fosse, bisognerebbe ammettere che Barack Obama ha un forte senso dello humour (britannico). Una scelta eccentrica, secondo il giornale, ma in linea con altre già fatte dalla Casa Bianca in passato. L'articolo ricorda quando Bill Clinton nominò Pamela Churchill Harriman, ambasciatrice a Parigi. Sposata in prime nozze con il figlio di Winston Churchill, la Harriman divenne cittadina americana nel 1971 e importante membro del partito democratico, contribuendo a raccogliere migliaia e migliaia di dollari per la vittoriosa campagna elettorale di Bill Clinton.

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Michele Zurleni

Giornalista, ha una bandiera Usa sulla scrivania. Simbolo di chi vuole guardare avanti, come fa Obama. Come hanno fatto molti suoi predecessori

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