«A nome del popolo e dello Stato di Israele, state compiendo imprese straordinarie: la nostra Aeronautica ha assunto il controllo dei cieli sopra Teheran. Questo modifica radicalmente le dinamiche del conflitto». Così si è espresso il premier israeliano Benjamin Netanyahu rivolgendosi ai piloti durante una visita alla base aerea di Tel Nof, accompagnato dal ministro della Difesa Israel Katz. «Stiamo procedendo verso i due obiettivi principali: neutralizzare la minaccia nucleare e quella missilistica. Quando dominano i cieli di Teheran, i nostri aerei colpiscono bersagli del regime, a differenza dell’Iran che prende di mira i nostri civili. Ai cittadini di Teheran diciamo: Evacuate e poi agiamo».
Nel corso del briefing mattutino, il portavoce delle Forze di Difesa israeliane (Idf), Effi Defrin, ha dichiarato che l’aeronautica ha distrutto «un terzo delle rampe di lancio missilistiche sul territorio iraniano, conquistando la totale supremazia aerea su Teheran». Defrin ha aggiunto che i caccia israeliani sono riusciti «a ostacolare la maggior parte dei tentativi iraniani di colpire Israele». In meno di due giorni, secondo il Wall Street Journal, Israele ha raggiunto nel teatro iraniano risultati che la Russia non ha ottenuto in oltre tre anni e mezzo di guerra in Ucraina. Il portavoce militare ha confermato che «l’Idf ha acquisito il pieno controllo dei cieli sopra Teheran, distruggendo un terzo delle postazioni missilistiche iraniane nei primi tre giorni di combattimenti». Nonostante i duri colpi Mohammad Pakpour, comandante delle forze terrestri del Corpo delle Guardie della Rivoluzione Islamica (Irgc), ha fatto sapere che le operazioni militari iraniane proseguiranno anche se Israele dovesse sospendere i suoi raid: «Anche qualora cessassero gli attacchi sionisti, porteremo a termine la nostra missione», ha dichiarato, secondo quanto riportato dai media ufficiali iraniani. Pakpour è stato nominato comandante supremo venerdì scorso, dopo che Israele ha eliminato diversi alti ufficiali dell’establishment militare iraniano. Il capo dei Pasdaran ha inoltre affermato che sono stati colpiti bersagli strategici e che le operazioni proseguiranno.
Mistero sulla sorte di Khamenei
La Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei, è stata trasferita in un rifugio sotterraneo nell’area di Lavizan, nel nord-est della capitale, poche ore dopo l’inizio dei bombardamenti israeliani. A riferirlo sono state due fonti interne all’Iran, citate daIran International. Secondo queste fonti, insieme al leader supremo si trovano tutti i membri della sua famiglia, incluso il figlio Mojtaba. In circostanze analoghe, durante le operazioni «True Promise 1» e «True Promise 2» contro Israele, anche allora la famiglia di Khamenei fu condotta nel bunker. In quella circostanza, Mojtaba era al suo fianco, mentre gli altri due figli, Masoud e Mostafa, erano altrove.
Il primo attacco diretto dell’Iran contro Israele – denominato «True Promise 1» – risale al 13 aprile 2024 e consistette nel lancio di oltre 300 missili e droni contro siti militari israeliani. L’azione fu una risposta all’eliminazione da parte di Israele di due generali iraniani a Damasco. La seconda offensiva, «True Promise 2», venne lanciata il 1° ottobre 2024, con circa 200 missili diretti contro strutture militari israeliane, in ritorsione per l’uccisione di leader vicini a Teheran, incluso l’ex segretario generale di Hezbollah, Hassan Nasrallah.
Domenica, per la prima volta, Israele ha colpito la città di Mashhad, situata a 2.300 chilometri dal territorio israeliano. Una fonte diplomatica mediorientale ha dichiarato a Iran International che il bombardamento su Mashhad rappresenta un messaggio diretto alla Guida Suprema: «Nessun luogo del Paese è sicuro». Secondo la fonte, Israele avrebbe avuto la possibilità di eliminare Khamenei già nella notte del primo attacco, ma avrebbe preferito lasciarlo in vita per dargli un’ultima occasione: quella di smantellare definitivamente il programma di arricchimento dell’uranio. Già in passato, il presidente Donald Trump aveva concesso a Khamenei due mesi per fermare il programma nucleare iraniano. Ma il leader supremo ha ignorato tanto l’avvertimento statunitense quanto quello israeliano. Ora, con l’inizio dei raid aerei, questa possibilità si presenta nuovamente: quella di valutare con lucidità la potenza militare israeliana e dare l’ordine di fermare le attività nucleari.Nel frattempo, fonti iraniane contrarie al regime hanno riferito che lo staff della Guida Suprema starebbe «negoziando con autorità russe un possibile piano di evacuazione con le rispettive famiglie, qualora la situazione precipitasse». Lo riporta Iran International, testata d’opposizione con sede a Londra, spesso citata dai media israeliani. L’indiscrezione riguarda, in particolare, l’eventuale rilascio di un salvacondotto per Ali Asghar Hejazi, vicecapo dello staff di Khamenei. Per quanto riguarda l’ayatollah in persona, lo stesso sito aveva già riferito (il giorno prima), che si trovava in un bunker insieme alla sua famiglia. Infine, mentre scriviamo, un ufficiale dell’Idf ha annunciato ai media che l’aeronautica israeliana sta conducendo una nuova offensiva aerea nel cuore dell’Iran e poco fa le IDF hanno diramato un avvertimento in arabo e in persiano, invitando i residenti, i lavoratori e le persone presenti nel Blocco 3 di Teheran a precisare che nelle prossime ore le IDF opereranno nella zona, in linea con le azioni degli ultimi giorni a Teheran, per attaccare le strutture militari appartenenti al regime iraniano.
