In Germania un nuovo partito antieuro scuote la campagna elettorale
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In Germania un nuovo partito antieuro scuote la campagna elettorale

Alternative für Deutschland: l'idea di abbandonare la moneta unica fa proseliti anche in Germania

CHE COSA È SUCCESSO
Mettere in discussione l’appartenenza della Germania all’Ue, colpevole di non far rispettare a tutti i suoi membri (vedi Pigs) i parametri economici su cui si dovrebbe fondare: è questo l’obiettivo di Alternative für Deutschland, nuovo partito liberalconservatore fondato da tre volti noti: l’economista Bernd Lucke, l’editorialista del quotidiano Faz Konrad Adam e il pubblicista Alexander Gauland (e dentro c’è anche l’ex presidente degli industriali tedeschi Hans-Olaf Henkel). Le elezioni sono a settembre e con il calo del Partito liberale, attuale partner di governo della Cdu-Csu, a destra si aprono spiragli. L’idea di uscire dall’euro del resto in Germania fa proseliti, basti pensare ai successi editoriali dell’ex banchiere Thilo Sarrazin e delle sue idee iperconservatrici. Angela Merkel guarda con attenzione: il rischio è una frammentazione dell’elettorato di destra. Il primo incontro di Alternative è l’11 marzo.

CHE COSA HANNO SCRITTO

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«Il nuovo partito antieuro»: così la «Frankfurter Allgemeine Zeitung» ha definito Alternative für Deutschland, sottolineando come il suo successo potrebbe essere significativo soprattutto fra gli elettori del ceto medio. «Quant’è pericoloso il partito antieuro?» si chiede la Bild, che citando un sondaggio del settembre scorso sottolinea come due tedeschi su tre sarebbero a favore di un ritorno al marco. Altri elettorati potenziali vengono invece da quel 30 per cento di astensionisti che finora non sapevano chi votare. La conservatrice Welt ha ricordato come il cofondatore Gauland per anni si sia battuto affinché la Cdu, suo ex partito, si appropriasse delle idee sul separatismo monetario. E, per sottolineare l’autorevolezza delle proposte della nuova formazione ha pubblicato l’elenco di tutti i membri con titoli accademici e le cattedre in cui insegnano.

CHE COSA SUCCEDERÀ?
In questo momento in Germania c’è spazio per un nuovo partito. La gente non si sente rappresentata dai politici e la maggioranza pensa che la Germania stia dando all’Europa più di quanto riceva. Il ritorno al marco è visto come un modo per sganciarsi dai problemi dei paesi del Sud e ricominciare a focalizzarsi sulla propria economia. Le conseguenze negative per la Germania fanno fatica a emergere. Difficile che Alternative für Deutschland entri in parlamento, ma i suoi argomenti rischiano di influenzare la campagna elettorale di Merkel e Peer Steinbrück.

Il parere di Werner J. Patzelt
professore di scienze politiche dell’Università di Dresda.

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