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Il film Lei, il mondo 3.0 e il dilemma dell’Amore

Forse quando Spike Jonze ha ideato ‘Her’ (il titolo italiano e’ ‘Lei’), aveva in mente un’indagine fantascientifica sul futuro delle intelligenze artificiali. Come saranno le relazioni in un mondo 3.0? Fino a che punto si spingeranno le diaboliche ed umane …Leggi tutto

Forse quando Spike Jonze ha ideato ‘Her’ (il titolo italiano e’ ‘Lei’), aveva in mente un’indagine fantascientifica sul futuro delle intelligenze artificiali. Come saranno le relazioni in un mondo 3.0? Fino a che punto si spingeranno le diaboliche ed umane invenzioni nel campo della digitalizzazione e dell’informatica? Siamo tutti rapiti in una Rete che ci fa passare svariate ore del giorno davanti ad uno schermo, oppure a digitare sulla tastierina di uno smartphone per comunicare 24 ore su 24.

Il film di Jonze e’ geniale, come lui. Ma non e’ straordinario. La trama scorre lenta, le introspezioni cervellotiche del protagonista (strepitosa interpretazione di Joaquin Phoenix)talvolta diventano paludi in cui lo spettatore sprofonda fino al torpore (e al ronfare di qualche vicino di posto al cinema). Sopratutto della formidabile Scarlett Johannson c’e’ solo la voce, e nel doppiaggio italiano neanche quella. Ma l’interrogativo che s’impone, forse ancor prima di quello sul futuro internettiano, riguarda l’Amore. Il protagonista, Theodore, che di mestiere scrive lettere a pagamento per conto terzi, non ha superato il trauma della separazione dalla moglie, la donna con cui e’ cresciuto sin da giovane. A un certo punto l’amore finisce, i due cambiano, lei lo accusa di voler curare con il Prozac la loro incapacita’ di ritrovare la serenita’ di un tempo.
Ma nella vita di lui arriva Samantha, che e’ voce e intuito, non corpo. Niente labbra da baciare, niente fianchi da accarezzare con le punta delle dita. Samantha e’ un innovativo sistema operativo, OS1, che comunica con il suo proprietario. Ben presto, oltre a tenergli l’agenda e a filtrare la casella email, Samantha diventa confidente, psicologa, compagna di giochi, amica e, in ultimo, amante. L’orgasmo, come in una telefonata erotica, esplode per entrambi, e lei scopre l’ignoto di se’, la voglia della carne che pero’ non c’e', e’ solo una catena programmata di byte.
Ecco, l’Amore e’ questione di testa. Come il sesso. Ma forse, a parita’ di intuito e sentimento, e’ piu’ facile innamorarsi di un non-corpo, che puoi immaginare e trasformare secondo i tuoi desideri, piuttosto che di un corpo che non ti piace. Alla fine e’ Samantha a lasciare Theodore. Insieme ai suoi compagni programmatori, tutte intelligenze artificiali, Samantha deve andare oltre, gli esseri umani non le bastano piu’. Sono per lei un libro molto amato ma oltremodo noto. Succede cosi’ che la fiamma deve spegnersi per forza, e Theodore rimette i piedi sulla Terra. Bussa alla porta accanto, e li’ trova Amy, l’amica di sempre, che e’ pronta ad accoglierlo. E Theodore, che ha risolto i conti con il passato, puo’ finalmente innamorarsi di nuovo. Senza auricolare incluso.

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Annalisa Chirico

Annalisa Chirico è nata nel 1986. Scrive per Panorama e cura il blog Politicamente scorretta. Ha scritto per le pagine politiche de "Il Giornale". Ha pubblicato "Segreto di Stato – Il caso Nicolò Pollari" (Mondadori, pref. Edward Luttwak, 2013) e "Condannati Preventivi" (Rubbettino, pref. Vittorio Feltri, 2012), pamphlet denuncia contro l’abuso della carcerazione preventiva in Italia. E' dottoranda in Political Theory a alla Luiss Guido Carli di Roma, dove ha conseguito un master in European Studies. Negli ultimi anni si è dedicata, anche per mezzo della scrittura, alla battaglia per una giustizia giusta, contro gli eccessi del sistema carcerario, a favore di un femminismo libertario e moderno.

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