Grillo contestato a Genova: cosa è successo
ANSA / LUCA ZENNARO
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Grillo contestato a Genova: cosa è successo

Nella città devastata dall'alluvione il comico è vittima dello streaming, dell'indifferenza e delle contestazioni - Guarda il video

Da bastonatore a bastonato, da fischiatore a fischiato. Mentre i genovesi si liberavano dal fango del Bisagno, Genova, e dunque l’Italia, si liberava di Beppe Grillo con le armi di Grillo: “Vieni a spalare anche tu”. Venuto a portare il suo aiuto, Grillo scopriva per la prima volta l'indifferenza e la contestazione, certo non di massa, ma di quanti infastiditi lo malmenavano a parole e lo cacciavano.

E come contrappasso era rivelatore quello streaming, in diretta, che lo inchiodava e ce lo restituiva spaesato nel suo paese, muto dopo il troppo urlare e il troppo insultare. Insomma, mai Grillo avrebbe immaginato di finire da tribuno in tribunale nella stessa piazza che solo due anni fa lo salutava come futuro caudillo e che lo abbracciava al solo motto: “impeachement a Napolitano”, un’ordalia d’insulti, la sensazione che il marchio di fabbrica fosse destinato davvero a marciare su Roma.

E invece a Genova, l’ultimo argine che è stato rotto, l’ultimo giunco piegato è proprio il comico che irriconoscibile si aggirava tra i negozi, ripeteva “Io sono nato qui”, “prendetevela con me, sfogatevi”. Ma questa volta era la strada che lo umiliava e quel ragazzo dalla barba ispida e limacciosa ne denunciava l’impostura: “Vieni qui invece di parlare. Vieni a spalare anche tu”.

Come un politico della prima repubblica era protetto dal codazzo, guardie del corpo che schermavano e ammonivano la claque colpevole di irridere l’uomo che ha fatto fortuna irridendo. “Oggi anche io sono la politica” diceva Grillo balbettando, chiedeva soldi “datemi i soldi per destinarli ai genovesi” e come un ammalato che non sa a che santo votarsi, cercava un prete “dov’è il prete?”, voleva rannicchiarsi sotto la cupola della fede, sospirava e cercava la fuga. Ecco, per una volta lo streaming si ribella come Frankestein al suo dottore, ferisce il demiurgo che lo ha elevato a strumento di trasparenza. Cosi Grillo fuggiva in sella a un motorino, sembrava Violante che in auto schivava i cronisti, il più uguale tra i deputati, non il tribuno che voleva stracciare la casta, ma l’ultimo esemplare della casta. Dobbiamo al Bisagno pure questo: da stamattina l’antipolitico Grillo è il politico Grillo allo specchio.

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Carmelo Caruso