Grilli e no Tav nel tunnel invitati dai loro 'nemici'
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Grilli e no Tav nel tunnel invitati dai loro 'nemici'

Visite dei parlamentari nei cantieri della Val di Susa, Intanto in Francia l'opera avanza a passo spedito.

Fra i parlamentari che entreranno nel cantiere della galleria della Maddalena in Val di Susa la mattina del 23 marzo, prima della manifestazione promossa dai no Tav, ci sarà il senatore del Movimento 5 stelle, Marco Scibona.

Arriverà con una folta delegazione di colleghi del M5s, che in valle ha raccolto il 40 per cento dei voti, e di Sel, tra i quali l’ex segretario regionale della Fiom Giorgio Airaudo, con i tecnici dei no Tav.

È stato Marco Rettighieri, direttore generale della Lyon Turin Ferroviaire, la società che deve costruire la linea ad alta velocità tra Francia e Italia, a interpellare il senatore, originario della Val di Susa, dopo aver saputo che i parlamentari volevano vedere il cantiere. Se saranno troppi, compresi i consulenti, dovranno fare dei turni: «Al massimo 20 alla volta, per problemi di sicurezza». «La visita dei parlamentari» spiega Claudio Giorno, esponente dei no Tav «è ben distinta dalla manifestazione, che si svolgerà nel pomeriggio e, volutamente, seguirà un percorso lontano dal cantiere».

Quindi per il movimento non si corre il rischio, paventato dal sindacato di polizia Sap, che «gli estremisti legati alla galassia no Tav possano approfittare della presenza dei giovani parlamentari che legittimamente si battono contro l’alta velocità».

Se per Rettighieri «il sopralluogo consentirà a Ltf di spiegare come stanno andando i lavori» per i no Tav «i parlamentari avranno modo di vedere quanto la realtà sia lontana dal progetto che gli viene rappresentato dalle fonti ufficiali».

Qualche speranza per i no Tav,che sostengono l’inutilità del tunnel di 57 chilometri che unirà la Savoia con il Piemonte con un costo previsto di 3,5 miliardi di euro, era arrivata l’anno scorso dalla Francia, quando la Corte dei conti di Parigi aveva messo in dubbio la necessità degli ingenti finanziamenti per opere come la Lione-Torino. Gli stessi Verdi francesi, forti sostenitori della Tav per eliminare i tir dalle strade, stanno cambiando idea perché il traffico merci è in diminuzione e i nuovi camion inquinano meno.

Ma il presidente della Repubblica Francese, François Hollande, a febbraio ha ribadito l’importanza della linea Lione-Torino, confermando gli accordi con il governo italiano e gli investimenti. In Francia sono state già scavate tre gallerie di servizio per il tunnel, mentre quella italiana della Maddalena è all’inizio.
I no Tav non si arrendono, ma i lavori continuano.

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Damiano Iovino