Alle Olimpiadi la tutela dell'ambiente conta quanto lo sport
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Alle Olimpiadi la tutela dell'ambiente conta quanto lo sport

Per i Giochi che inaugurano il 23 luglio prossimo, la rappresentativa del nostro Paese utilizza buone pratiche ecologiche. E nel quartier generale del CONI che racconta le eccellenze nazionali, i materiali riciclati diventano oggetti di design, mentre l'arte denuncia i guasti dell'inquinamento

Oltre ai valori prossimi al suo immaginario, su tutti l'essenzialità dell'impegno per arrivare a un risultato e l'importanza di ripartire subito dopo qualunque sconfitta, lo sport ha il talento di farsi portavoce di altri principi universali, come la sostenibilità. Forte di questa convinzione, il Comitato olimpico internazionale ha messo l'ambiente al centro di una strategia ben articolata, puntando sull'efficienza energetica delle sue strutture, gestendo con oculatezza le risorse, privilegiando siti naturali anziché costruirne da zero di artificiali. Il CONI, il Comitato Olimpico Nazionale Italiano, ha abbracciato e interpretato l'obiettivo, realizzando una serie d'iniziative unite dal filo rosso dell'impronta verde. Lo ha fatto assieme ai suoi partner che hanno accompagnato la marcia di avvicinamento ai Giochi di Tokyo e saranno tra i protagonisti della manifestazione al via il prossimo 23 luglio.

Ecco che Armani, che veste la squadra olimpica, ha realizzato una collezione con un tessuto in materiale riciclato, ricavato dal recupero di bottiglie di plastica. Pigna, con il supporto di Esselunga, ha lanciato zaini e quaderni marchiati Italia Team, il brand che raggruppa gli atleti delle varie discipline azzurre. I prodotti sono in materiali recuperati da scarti alimentari e fibre organiche. Rappresentano un veicolo per portare nelle scuole l'idea che la qualità possa coincidere con i frutti tangibili di un'economia davvero circolare, che recupera le risorse anziché gettarle via.

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A Casa Italia, il quartier generale del CONI in Giappone, l'ambasciata dedicata a raccontare al mondo le eccellenze nostrane, la sostenibilità sarà tra gli ospiti d'onore. Ecco che Bonotto, azienda di manifattura tessile in grado di trasferire il green nell'alta moda e nel design, darà il benvenuto all'ingresso principale con un tricolore in tessuto gardening, un filato che arriva al 100 per cento da bottiglie di plastica riciclata. Al primo piano, il duo di artisti Goldschmied & Chiari esporrà un'opera che denuncia l'inquinamento del pianeta con un tributo a Monet, con il tratto della pittura sostituito dall'irruente fisicità delle buste di plastica. Uno scontro tra la bellezza e la sua contaminazione. Safilo, invece, porterà gli occhiali «The Ocean Cleanup», un'edizione limitata realizzata con materiali provenienti dal Great Pacific Garbage Patch, la discarica galleggiante nel Pacifico. Tutti i profitti della vendita sono investiti per continuare l'opera di pulizia dell'oceano: un altro esempio centrato di economia circolare. Con lo sport sempre lì, da sfondo e da cornice, a creare l'occasione di un dibattito, a fare da molla per un cambiamento. Le Olimpiadi non sono solo l'evento in sé, quanto l'eredità che riescono a lasciarsi dietro.

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Marco Morello

Mi occupo di tecnologia, nuovi media, viaggi, società e tendenze con qualche incursione negli spettacoli, nello sport e nell'attualità per Panorama e Panorama.it. In passato ho collaborato con il Corriere della Sera, il Giornale, Affari&Finanza di Repubblica, Il Sole 24 Ore, Corriere dello Sport, Economy, Icon, Flair, First e Lettera43. Ho pubblicato due libri: Io ti fotto e Contro i notai.

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