Gotti Tedeschi-Caloia: la pace può aspettare
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Gotti Tedeschi-Caloia: la pace può aspettare

Prima udienza per la causa civile promossa da Ettore Gotti Tedeschi contro il predecessore alla guida dello Ior. Ma il tentativo di conciliazione fallisce

Angelo Caloia ci ha provato a convincere Gotti Tedeschi a ritirare la causa civile, ma ha fallito. I fatti sono questi. Il 13 giugno del 2013 Angelo Caloia, predecessore di Ettore Gotti Tedeschi alla presidenza dello Ior, rilascia un’intervista andata in onda nel corso del programma di Michele Santoro “Servizio Pubblico”. In quell’intervista Caloia lascia intendere il coinvolgimento del suo successore in alcuni dei casi più oscuri della storia finanziaria dello Ior. Addirittura arriva ad ipotizzare un coinvolgimento di Gotti Tedeschi nella vicenda di Gianmario Roveraro, fondatore della banca d’affari Akros, assassinato da alcuni suoi clienti nel 2006.

L'attacco di Caloia arriva dopo la sua uscita dallo Ior e la nomina, nel settembre del 2009, di Gotti Tedeschi, al vertice della banca vaticana. La sua è stata una presidenza difficile per una serie di vicende legate sia a lotte interne al Vaticano sia per il sequestro di 23 milioni dello Ior da parte della procura di Roma e l'accusa rivolta a Gotti Tedeschi di riciclaggio internazionale. Questa inchiesta è stata poi archiviata dalla procura che ha riconosciuto che il professore piacentino, nel frattempo costretto alle dimissioni, stava operando per la totale trasparenza delle finanze vaticane.

Poco dopo la messa in onda dell'intervista di Caloia, Gotti Tedeschi, all'epoca ancora sotto inchiesta da parte della procura, promuove una causa civile contro il suo predecessore e la prima udienza si è tenuta, appunto, martedì al tribunale di Milano. E’ stata, ovviamente, un’udienza preliminare con la costituzione delle parti e poco altro, ma ciò che di importante è successo non è avvenuto dentro l’aula ma fuori con la proposta avanzata dai legali di Angelo Caloia, Caterina Malavenda e Stefania Farnetani, di raggiungere un accordo per il ritiro della causa civile. Offerta rifiutata dai legali di Gotti Tedeschi, Fabio Palazzo e Stefano Commodo. E’ probabile che un tentativo di accordo possa essere avanzato nuovamente prima della prossima udienza, fissata per il 28 gennaio.

 

 

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Marco Cobianchi

Sono nato, del tutto casualmente, a Milano, ma a 3 anni sono tornato a casa, tra Rimini e Forlì e a 6 avevo già deciso che avrei fatto il giornalista. Ho scritto un po' di libri di economia tra i quali Bluff (Orme, 2009),  Mani Bucate (Chiarelettere 2011), Nati corrotti (Chiarelettere, 2012) e, l'ultimo, American Dream-Così Marchionne ha salvato la Chrysler e ucciso la Fiat (Chiarelettere, 2014), un'inchiesta sugli ultimi 10 anni della casa torinese. Nel 2012 ho ideato e condotto su Rai2 Num3r1, la prima trasmissione tv basata sul data journalism applicato ai temi di economia. Penso che nei testi dei Nomadi, di Guccini e di Bennato ci sia la summa filosofico-esistenziale dell'homo erectus. Leggo solo saggi perché i romanzi sono frutto della fantasia e la poesia, tranne quella immortale di Leopardi, mi annoia da morire. Sono sposato e, grazie alla fattiva collaborazione di mia moglie, sono papà di Valeria e Nicolò secondo i quali, a 47 anni, uno è già old economy.

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