
Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Un migrante cammina tra le tende del campo.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Alcuni migranti si riscaldano le mani tra le tende del campo.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Un migrante si lava tra le tende allestite nel campo.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Scritte nel campo profughi: “Porta l’amore, ferma la guerra” – “Vogliamo solo andare in Inghilterra. Per favore”.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Un migrante seduto tra le tende, in attesa.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Tende e rifugi di fortuna abbandonati nella parte meridionale del campo, attualmente oggetto di sgombero.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Le tende e i container di “The Jungle”.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Un migrante cammina nel fango.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Un migrante costruisce un’abitazione temporanea nella tendopoli.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Due ruspe sullo sfondo dell’arcobaleno nel campo profughi.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Un uomo si muove in bicicletta tra le tende di “The Jungle”.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Un migrante si lava i denti tra le tende di “The Jungle”.

Calais, Francia, 15 febbraio 2016. Alcuni migranti si riscaldano tra le tende del campo.
Secondo i dati forniti dalla prefettura sono circa 3.700 – 4.500 secondo le ONG – i migranti che attualmente stazionano nella “Giungla” di Calais, il campo profughi soprannominato The Jungle che ormai da anni è stato allestito nella città portuale del Nord della Francia e da cui ogni giorno centinaia di disperati cercano di raggiungere la Gran Bretagna.
Dalla cosiddetta “Lampedusa del Nord”, gli operatori umanitari lanciano costantemente appelli sulla condizioni disperate di rifugiati e richiedenti asilo, che alloggiano in tende di fortuna o container riconvertiti in abitazioni temporanee. Una situazione drammatica che stenta a migliorare e rispetto a cui lo Stato viene regolarmente accusato di inerzia e indifferenza: Calais, una vergogna francese, ha titolato il settimanale d’oltralpe Le 1.
Vedi anche L’Amleto in scena nella “Giungla” di Calais – Foto
Il prefetto del Nord-Pas-de-Calais, Fabienne Buccio, ha annunciato il 12 febbraio scorso lo sgombero di “circa metà”, parti a “sette ettari”, della superficie del campo, per una popolazione di circa 800-1.000 persone, entro la fine di questa settimana. Si tratta del secondo sgombero da gennaio. Obiettivo dello Stato è smantellare tutto nel medio termine, trasferendo i migranti in alloggi strutturati e controllati, nel vicino Centro di accoglienza provvisorio (Cap) o in altri Centri di accoglienza e orientamento (Cao) nel resto del Paese.
Situato nella zona limitrofa alla Giungla, il Cap è una struttura dall’aspetto non particolarmente accogliente composta da da container allineati dietro a una griglia metallica per una capacità di circa 1.500 posti letto. In queste ultime settimane la metà e’ stata occupata da afghani e siriani. Il resto sarà fruibile a partire da sabato prossimo.
Aumentano intanto gli episodi di xenofobia ai danni di migranti e rifugiati all’interno del campo. Secondo The Independent, che dice di avere le prove dell’accaduto, un gruppo armato di estremisti di destra ha condotto nelle ultime settimane una vera e propria campagna di inusitata violenza contro gli sventurati raccolti nel campo. I migranti accusano la polizia francese di non far nulla per proteggerli dalle vessazioni e addirittura di prendervi parte. La denuncia è contenuta in un rapporto che raccoglie le testimonianze di 10 casi di violenza, 8 per mano della polizia, messo a punto dallo staff legale del centro, con la collaborazione dell’organizzazione umanitaria britannica Care4Calais.
