Signor Erdogan, non facciamo solo figli
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Signor Erdogan, non facciamo solo figli

"Le donne non sono uguali agli uomini, facciano le madri". La frase del presidente turco ci riporta dritti all'Età della pietra

La dichiarazione di Erdogan sulle donne che "non sono uguali agli uomini" e che il loro ruolo sia solo quello di "fare figli”,  è arrivata ieri nel corso di una conferenza dell'associazione "Donne e democrazia" (non è una battuta).
E oggi, (caso fortuito?) è la giornata contro la violenza sulle donne. Cosa dire?

Anch'io sono convinta che le donne siano diverse dagli uomini. E anche tanto.

Facciamo figli, li cresciamo, lavoriamo in tutti i settori e diamo un apporto sostanziale allo sviluppo dei Paesi. Ma facciamo anche la spesa, curiamo le crisi adolescenziali e mentre gli uomini pensano alla carriera, noi abbiamo un'agenda che passa dall'asilo e arriva al Ministero del lavoro transitando anche dal supermercato.

Sì siamo diverse: e il ruolo datoci dalla religione di fare le madri (cit. Erdogan) è in realtà solo uno dei tanti che giochiamo ogni giorno. In contemporanea a tutti gli altri.

Ma ecco le parole "illuminate" di quello che fino a ieri larga parte della stampa occidentale presentava come un leader islamico cosiddetto moderato:
"La nostra religione ha definito il posto delle donne nella società: la maternità. Porre donne e uomini sullo stesso piano è contro natura. Uomini e donne sono stati creati diversi. La loro natura è differente. La loro costituzione è differente. Perché alle donne non è richiesto di fare lo stesso lavoro degli uomini, come nei regimi comunisti. Mentre le madri godono di una posizione alta, la più alta. Che solo loro possono raggiungere". 

Applausi (da un pubblico scelto, selezionato e composto da tante donne).

Ma guardiamo la realtà: in Turchia dall'inizio dell'anno sono state uccise oltre 200 donne, vittime dei loro compagni o mariti.

E questa dichiarazione non fa che accrescere simili violenze. Come ha anche sottolineato, indignata, Hulya Gulbahar, avvocatessa e attivista per i diritti delle donne.

E come chicca finale Erdogan ha aggiunto che "Non si può spiegare questo alle femministe. A loro la maternità non interessa”.

La risposta arriva in diretta dalla conduttrice di Kanal D, Sule Zeybek: "Sono femminista ma, grazie a Dio, anche mamma”.

Surreale infine ancheil passaggio sul concetto di equivalenza (sempre a proposito dell'uguaglianza tra uomini e donne): "Più giusto parlare di equivalenza. Il modo corretto di porre la questione è uguaglianza tra gli uomini e uguaglianza tra le donne. L'uguaglianza trasforma la vittima in carnefice e viceversa. Quello di cui hanno bisogno le donne è di essere equivalenti”. Ma equivalenti, chi? E cosa? 

Ci sarebbe da ridere, se non fosse il presidente della Turchia a parlare.
Purtroppo, le sue parole hanno un peso.
E le donne turche lo sanno. Troppo spesso sulla loro pelle.

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Marina Jonna

Giornalista e architetto: scrivo da sempre di design e tecnologia. Ultimamente ho allargato i miei orizzonti scrivendo di benessere, sport, scienze e attualità. Oltre a intervenire, sporadicamente, su R101 . Avete bisogno di un trattato sul "Paradiso della brugola" ? Sono pronta a scriverlo!

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