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Elezioni europee 2019: i bocciati eccellenti

Ecco chi tra i big non andrà al Parlamento Europeo

Non esistono particolari distinzioni: gli esclusi eccellenti di queste Elezioni Europee 2019 si trovano sia a destra che a sinistra. Troviamo tra loro nomi ben noti nel panorama politico italiano. A rimanere fuori a Nord-Est è Cecile Kyenge, ex ministro del Pd a non riuscire ad entrare, nonostante 1.151 preferenze espresse dagli elettori in suo favore. Si posiziona dietro al capolista Carlo Calenda, ma anche dopo Elisabetta Gualmini e Maria Cecilia Guerra.

Ma non finisce qui, perché tra i trombati troviamo anche Emma Bonino con +Europa. Il suo partito si attesta al di sotto della soglia del 4% e quindi è fuori. Bocciato poi anche Pizzarotti, dello stesso partito. Nonostante il successo a Parma, dove ha ottenuto l’8% dei voti, non riesce ad entrare nel Parlamento europeo. Tra gli esclusi eccellenti troviamo poi un altro nome di rilievo della sinistra italiana: Filippo Civati, di Europa Verde. Nonostante abbia ricevuto 8.199 voti, questi non sono sufficienti ad eleggerlo. Nicola Fratoianni e Corradino Mineo, di La Sinistra, sono altri esclusi in queste elezioni europee 2019. Stessa sorte tocca a Paolo Ferrero e Marco Rizzo, “comunisti per sempre”.

Nella lista dei bocciati alle elezioni europee c’è Elisabetta Gardini, di Fratelli d’Italia, che ottiene ben 14.699 voti a Padova. Questi tuttavia non sono sufficienti. A rimanere fuori a Nord-Ovest è poi Daniela Santanché, anche lei di Fratelli d’Italia, nonostante il suo partito abbia ottenuto risultati molto buoni nel corso di queste elezioni europee. Ottiene comunque 7.878 voti. Bocciato l’altro compagno di partito Francesco Alberoni.

Esclusi anche Roberto Fiore, di Forza Nuova, e Simone Di Stefano, di CasaPound. Come poi i Mussolini. Alessandra Mussolini non ottiene i voti sperati con Forza Italia, e lo stesso accade a Caio Giulio di Fratelli d’Italia.

Ps. Ultim'ora. Dalla Francia arriva la notizia che Sandro Gozi, del Pd, ma candidato nella lista di Macron, è rimasto fregato. Nemmeno lontano da casa...

Insomma, in queste elezioni ci sono state diverse novità e non sono di certo mancati i trombati tra coloro che raccolgono discreti consensi in Italia. Tuttavia la soglia di sbarramento non perdona, e anche con buoni risultati in molti sono rimasti “a casa”.

ansa

Kashetu Kyenge, detta Cécile  (Kambove, 28 agosto 1964), è una politica italiana di origine congolese, è stata ministro dell'integrazione del governo Letta.Nata Kashetu Kyenge a Kambove, nella provincia congolese del Katanga da una famiglia benestante e numerosa di etnia bakunda (il padre, funzionario statale, era capo villaggio e aveva quattro mogli e 39 figli), dopo le scuole superiori decise di intraprendere gli studi di medicina e chirurgia all'università, ma una commissione governativa la dirottò alla facoltà di farmacia dell'Università di Kinshasa.

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