Mohammed Morsi processo
KHALED DESOUKI/Getty
News

La condanna di Mohammed Morsi

Venti anni di prigione comminati da un tribunale militare al leader della Fratellanza musulmana in carcere dal 2013

Una sentenza molto dura, ma non inattesa, quella che ha condannato Mohammed Morsi, il primo leader regolarmente eletto in Egitto dopo la deposizione di Mubarak, a 20 anni di prigione per la morte di almeno dieci manifestanti durante le manifestazioni di protesta davanti al palazzo presidenziale del 2012, quando lo stesso Morsi ricopriva il ruolo di primo ministro, carica che ha ricoperto fino al putch militare di Al Sisi nel maggio del 2013. 

Il suo avvocato difensore ha annunciato il ricorso in appello, ma l'ex presidente dovrà subire altri processi. Per ora, grazie al fatto che Morsi è stato prosciolto dall'accusa di istigazione all'omicidio di due manifestanti e di un giornalista durante quella manifestazione del 2012, il leader dei Fratelli musulmani ha evitato la pena di morte. 

Morsi è stato condannato da un tribunale militare insieme agli altri leader della Fratellanza come Mohammed el-Beltagy e Essam el-Erian. Dopo la lettura della sentenza, a dimostrazione del carattere politico di questo processo, l'ex leader dei Fratelli Musulmani e gli altri imputati hanno fatto il segno delle quattro dita alzate, a simboleggiare la protesta contro il colpo di Stato e il sit-in davanti alla moschea di Rabaah al-Adawiya  represso dall'esercito nel settembre 2013 che si concluse con la morte di centinaia di persone.



La “nostalgia americana” di Al Sisi

I più letti

avatar-icon

username_24