Tempi di pagamento: così asl e comuni dribblano la legge
Economia

Tempi di pagamento: così asl e comuni dribblano la legge

Piemonte fra i più virtuosi. Salerno e Lazio tra i più lenti. Calabria «non pervenuta». Prova sul campo per verificare chi paga davvero le fatture in 30-60 giorni.

Fatture pagate a 30 o 60 giorni? Una chimera, almeno per ora. Enti locali e asl italiane hanno trovato, infatti, più di un escamotage per aggirare la nuova legge sui pagamenti della pubblica amministrazione che recepisce la direttiva europea 2011/7/Ue e che dal 1° gennaio impone di contenere a 30 giorni (60 giorni per le asl) i tempi di pagamento dei fornitori (oggi arrivano anche a 380 giorni). A due mesi dall’entrata in vigore della legge qualcosa si muove, soprattutto al Centro-Nord. Tuttavia molti enti, soprattutto quelli che hanno un elevato pregresso, fanno fatica a stare dentro ai tempi cercando scappatoie.

Il decreto prevede infatti una sorta di deroga sui tempi se c’è un accordo tra le parti. Così, a parte alcuni rari casi virtuosi (Regione Piemonte, bancarie, cessione del credito. Qualsiasi cosa pur di evitare i salatissimi interessi previsti in caso di ritardo (l’8 per cento più il tasso Euribor). Fra le situazioni più complesse c’è quella della Regione Lazio che, con i piani di rientro sanitario, si è sostituita alle asl stringendo accordi con i fornitori a 180 giorni. Un’intesa, valida anche per il 2013, a cui ha aderito l’80-85 per cento dei fornitori. E il restante 20 per cento? «Forti anche della nuova legge, in molti stanno minacciando pericolose azioni legali» commenta un operatore. Nel complesso, comunque, la situazione resta caotica, come dimostra questo piccolo ma significativo campione sondato da Panorama.

Regione Piemonte. Tempi rispettati, ma un pregresso difficile da sanare. Questa la situazione in Piemonte dove a preoccupare l’assessore al Bilancio Giovanna Quaglia non sono i tempi di pagamento (16,7 giorni) ma «un arretrato da 50 milioni». Per farvi fronte «è pronto un piano 2013 che riqualifichi le erogazioni, riduca i costi e avvii una cabina di regia con le associazioni di categoria e gli enti locali». A complicare la situazione è però l’impossibilità di iscrivere nuovi mutui a bilancio.

Asl Brescia. In regola già dal 2010. «Tutti i nuovi contratti» spiega il direttore Giovanna Piazza «sono pagati a 60 giorni già da 3 anni». Alla base del successo, un sistema collaudato: «Le fatture sono caricate nel nostro gestionale e visibili quindi sulla piattaforma regionale denominata G3S. Qui vengono inoltrati i pagamenti tramite la finanziaria Finlombarda che, prima della scadenza delle fatture, effettua il versamento e restituisce le informazioni per la contabilizzazione al nostro gestionale».

Asl 7 Carbonia. Vicina ai tempi di legge, prima della legge. Questo è il caso dell’Asl 7 di Carbonia (Sulcis-Iglesiente) che prima del 2013 aveva tempi medi di pagamento a 80 giorni e nessun pregresso e che, dal 1° gennaio, ha redatto un programma per stare nei 60 giorni. Un’eccezione per una regione che ha tempi di pagamento a 300 giorni.

Asl Roma, Policlinico Umberto I. Decine di milioni di arretrati, la cassa in mano alla regione e tagli al personale. «Come le altre asl del Lazio» spiega il direttore Angelo Tanese «anche il Policlinico dipende dal patto con i fornitori a 180 giorni». Un compromesso al quale ha aderito l’80 per cento dei creditori. Ma il problema vero resta quello dello smaltimento delle fatture: «Con i tagli non abbiamo abbastanza personale da dedicarvi».

Asl Latina. «Qui» spiega il responsabile al Bilancio Mario Falcone «ad aderire all’accordo a 180 giorni è stato il 96 per cento dei fornitori. In valore, ciò che resta fuori sono 12 milioni, ma questa cifra porta il pregresso a 200 milioni». Anche nel caso di Latina Falcone lamenta l’impossibilità di chiudere le fatture in tempi brevi.

Comune di Bari. Nessun pregresso, pagamenti medi tra 30 e 60 giorni. «Il comune nel 2012» spiega l’assessore al Bilancio Giovanni Giannini «ha chiuso tutti i pagamenti arretrati: 39 milioni». Una situazione di eccellenza nella quale si riscontrano comunque forti difficoltà a causa del patto di stabilità. Per questo sono attesi nuovi tagli al bilancio.

Comune di Salerno. Qui si viaggia sui 120 giorni. Per l’assessore al Bilancio del Comune di Salerno Alfonso Bonaiuto «la soluzione per recuperare i trasferimenti statali dimezzati passa dalla vendita d’immobili e partecipate».

Regione Calabria. Appesantita da un pregresso di 400 milioni, la regione sta mettendo ordine sul fronte dei pagamenti pur non avendo ancora un quadro certo sui tempi di «processazione» delle fatture.

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Sofia Fraschini