Economia

Lavoro, come diventare sviluppatore di App

di Luca Orioli Non appena ho ricevuto il mio primo smartphone, dopo aver impostato gli elementi base e capito come muovermi nel nuovo spazio virtuale senza limiti che avevo tra le mani, la prima cosa che ho fatto è stata …Leggi tutto

(Credits: iStockphoto)

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di Luca Orioli

Non appena ho ricevuto il mio primo smartphone, dopo aver impostato gli elementi base e capito come muovermi nel nuovo spazio virtuale senza limiti che avevo tra le mani, la prima cosa che ho fatto è stata scaricare le applicazioni: le volevo tutte!!! La torcia, il giochino degli uccellini, l’app del meteo, i social network, finchè dopo qualche giorno il mio nuovo telefono intelligente – non c’è gara, dire smartphone è più trendy, la traduzione in italiano non rende – era diventato uno store di applicazioni. Non so se agli oltre 20 milioni di italiani possessori di smartphone, uno dei pochi oggetti dei desideri in grado di muovere il mercato anche nei momenti di vacche magre, sia capitata la stessa cosa. Ma il mondo delle “App” mi crea dipendenza.

IL CONTESTO IN CUI OPERA. App che? Le App, diminutivo di applicazioni, sono programmi informatici scaricabili sui cellulari di nuova generazione e tablet per aggiungere nuove funzionalità; alcune sono a pagamento, altre gratuite, il bello è che sono migliaia per soddisfare tutti i gusti e esigenze. Si calcola che l’ascesa di questi nuovi “compagni di viaggio” continuerà nei prossimi anni e che nel 2013 la navigazione internet da smartphone supererà quella da pc, un’occasione da prendere seriamente in considerazione sia per le aziende sia per gli sviluppatori di applicazioni. Le App infatti, sono sempre più un interessante strumento di marketing e i brand stanno sviluppando idee e progetti per sfruttarne tutte le potenzialità per divulgare contenuti, offrire servizi, in ogni momento e luogo.

COSA FA. Così come accadeva con i videogiochi “sparatutto” negli anni ’90, anche oggi per potersi interfacciare ad uno schermo, grande o piccolo che sia, c’è bisogno di qualcuno che alle spalle del vetro abbia programmato tutto nel minimo dettaglio. E qui entra in gioco la figura dello sviluppatore mobile che si occupa della creazione di ogni app scaricata sui nostri telefoni.

Queste le principali fasi della creazione di una app:
- raccolta delle esigenze del cliente e studio fattibilità
- creazione mockups (bozze grafiche di ciascuna schermata prevista nell’app)
- gestione contenuti e sviluppo
- consegna demo e test/debugging
- pubblicazione su store

COME SI FORMA Generalmente lo sviluppatore ha alle spalle un background di competenze informatiche e tecniche, derivanti da tutti gli indirizzi universitari nei quali siano previsti corsi di linguaggi di programmazione. Sviluppatore non è però sinonimo di sviluppatore mobile. Spesso il neolaureato non possiede ancora tutte le competenze per approcciarsi alla programmazione mobile, è quindi prevedibile un’esperienza in agenzie specializzate o la frequenza di corsi ad hoc.

Come sempre più spesso accade, internet è una fonte di informazione tecnica. In teoria quindi, anche l’autodidatta ha la possibilità di apprendere tutte le basi necessarie per sviluppare applicazioni mobile, presupponendo però la conoscenza di alcuni principi della programmazione, come ad esempio quelli che in gergo vengono chiamati “ad oggetti”; in tal caso la formazione è abbastanza breve.

DOVE LAVORALa grande diffusione di smartphone e tablet corrisponde ad una grande domanda di sviluppatori nonostante gli imprenditori delle piccole e medie imprese italiane non siano ancora così ricettivi sulle nuovissime tecnologie. Il profilo dello sviluppatore opera in agenzie specializzate e molto spesso come free lance per singoli progetti.

QUANTO GUADAGNAÈ necessario distinguere diversi ruoli per chi lavora da dipendente: indicativamente, uno sviluppatore che si approccia al mondo del mobile dopo gli studi parte dai 1.000 euro circa mensili, una figura junior in ambito mobile, in grado quindi di sviluppare per smartphone e tablet si aggira intorno ai 1.800 euro per arrivare ai senior che possono raggiungere i 3.500 euro e più.

In base alla sua complessità – le variabili e le esigenze della clientela sono davvero molte e differenti – la realizzazione di una singola app può costare da un minimo di 500 euro fino a diverse decine di migliaia di euro toccando i vertici con le realizzazioni di giochi.

I SITI DI RIFERIMENTO
Devapp.it – sito di supporto per lo sviluppo di app
Siti con un focus sui diversi sistemi operativi:
crackberry.com
androidcentral.com
osxdaily.com

CHI SEGUIRE SU TWITTER
Uno sguardo sui mobile applications developer attivi su twitter.
@gerdavax
@dalezak

INTERVISTA A PAOLO BENZI
Per capire come opera sul campo chi lavora con le applicazioni, ho fatto qualche domanda a Paolo Benzi, fondatore di Appstars (www.appstars.it), agenzia che si occupa dello sviluppo di app per iPhone, iPad e Android.

Che vita fai e quanto ti tiene impegnato il tuo lavoro?

Pur avendo un percorso universitario tecnico (laurea in informatica) ho lavorato per sei anni come commerciale per un’azienda di webmarketing e so cosa vuol dire dover fare numeri. Per ora lavoro davvero molto, non tanto per quanto riguarda la programmazione ma soprattutto per il marketing e per visitare i potenziali clienti. Diciamo che non ho orari.

Che tipo di persone incontri durante la tua attività professionale?

Il mio contatto tipico è l’imprenditore e/o responsabile marketing a partire dalla micro impresa fino alle PMI. Sono ancora pochi coloro che riescono a vedere il vero plus che le tecnologie mobile possono offrire, si pensa al giochino ma in realtà non è così – basti pensare all’opportunità di reperire i dati ovunque, la geolocalizzazione tramite gps , la possibilità di raggiungere i propri clienti tramite notifiche push e molte altre – anche se piano piano la situazione sta migliorando.

Cosa leggi e come ti aggiorni?

Leggo testi tecnici ed informativi sull’evoluzione del mercato e dei device. Uso principalmente internet e partecipo a convegni.

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